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Roma, studenti pro Palestina in presidio alla Farnesina: “Fuori la guerra dall’università”

Roma, studenti pro Palestina in presidio alla Farnesina: “Fuori la guerra dall'università”
il presidio davanti alla Farnesina

Continua la giornata di protesta degli studenti anche Roma. Dopo la mobilitazione nelle università, con un flash mob alla Sapienza e incontri e dibattiti, una cinquantina tra studenti, docenti e ricercatori si sono ritrovati davanti alla Farnesina in presidio, per esprimere solidarietà al popolo palestinese e chiedere il ritiro del bando di cooperazione scientifica con Israele del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Roma, studenti pro Palestina in presidio alla Farnesina: “Fuori la guerra dall’università”

“Fuori la guerra dalle università” gridano i manifestanti davanti al Ministero degli Affari Esteri tra le bandiere della Palestina, quelle dell’organizzazione studentesca Cambiare Rotta e dell’Unione sindacale di base che ha convocato oggi una giornata di sciopero per tutto il comparto universitario e della ricerca.

Le richieste dei manifestanti: “No ai bandi con Israele”

“Venticinque atenei in tutta Italia si stanno mobilitando per dimostrare ancora una volta che le università italiane sono al fianco del popolo palestinese” sottolinea uno dei manifestanti che aggiunge: “Siamo qui per chiedere al ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani che venga sospeso il bando che scade domani”.

Per gli studenti “non è possibile collaborare con chi oggi sta commettendo un genocidio in diretta” e rispondono un secco no alla proposta di incontro del ministro israeliano in missione a Roma. “Il ministro degli esteri d’Israele Israel Katz – dice Leonardo di Cambiare Rotta in presidio alla Farnesina contro il bando Maeci – ha detto una cosa molto grave. Dopo averci tacciato di antisemitismo ha detto che è disposto a incontrare gli studenti e tutti quelli che si mobilitano oggi”.

“E’ una vergogna – aggiunge – che un criminale di guerra del calibro del ministro degli esteri di Israele faccia una dichiarazione del genere perché la dignità di chi è qui in piazza oggi e il coraggio di chi ha occupato i rettorati, dei ricercatori e dei docenti, di chi è stato in prima fila, rifiuta anche solo di prendere in considerazione una proposta del genere”.

La lettera al Ministero

Infine gli studenti hanno annunciato di aver “ottenuto un incontro con il ministero” e che salirà al ministero degli Affari Esteri una delegazione formata da uno studente e un professore per consegnare la lettera, che ha raggiunto le 2.500 firme, per chiedere il ritiro del bando e la sospensione di qualsiasi accordo di ricerca scientifica tra Italia e Israele.