Home NOTIZIE ATTUALITÀ Netanyahu che mangia l’anguria insanguinata: nuova opera di Laika compare a Roma

Netanyahu che mangia l’anguria insanguinata: nuova opera di Laika compare a Roma

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Laika, nota street artist, ha colpito ancora una volta il pubblico con una delle sue opere d’arte incentrata sulla denuncia di genocidio del popolo palestinese. Questa volta, nel pieno centro storico di Roma, nei pressi di Ponte Palatino, è comparso un enorme banner di 5 metri x 3 che rappresenta il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu mentre mangia una fetta di anguria insanguinata, simbolo della sofferenza palestinese. Il frutto, con i colori della bandiera palestinese, viene utilizzato dagli anni ’80 per sfuggire ai divieti imposti dal governo israeliano di esporre la bandiera.

Il commento di Laika sull’opera

Laika ha espresso il suo sdegno per la situazione attuale, dichiarando che in meno di 5 mesi l’esercito israeliano ha ucciso ben 30.000 palestinesi, di cui 11.500 erano bambini.

Secondo l’artista, questo non può essere definito “diritto di autodifesa”, ma bensì un vero e proprio genocidio. Ha quindi lanciato un appello alla comunità internazionale affinché si ponga fine a questa strage, unendosi così alle numerose voci che si sono levate in tutto il mondo per denunciare questa situazione.

Al momento, infatti, più di 1,3 milioni di persone sono ammassate nei campi profughi di Rafah, in condizioni disperate, e un eventuale attacco dell’esercito israeliano porterebbe ad una vera e propria carneficina.

Laika su Netanyahu

“Benjamin Netanyahu è responsabile di crimini di guerra, ed è un ostacolo per la pace” ha affermato la street artist, intervistata da Dire.

“Noi come comunità occidentale, che abbiamo spiccato un mandato d’arresto per Putin e rinchiuso Milosevic nel carcere dell’Aia, non possiamo lasciare questa strage impunita. Tutti hanno condannato il massacro di Hamas del 7 ottobre, adesso non ci si può girare dall’altra parte.”

“Come ha detto il presidente Mattarella: ‘coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra, sanno che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno stato‘. Ora più che mai c’è bisogno di PACE. A tutti i costi” ha concluso.