Home VIDEO INTERVISTE Ztl Roma e città di 15 minuti

Ztl Roma e città di 15 minuti

 

Torniamo sull’argomento Ztl che abbiamo già trattato qui e qui.

Con la nuova Ztl dal primo novembre 2023 il divieto di accesso alla fascia verde sarà esteso anche alle auto Diesel Euro 4 nella fascia oraria 7.30-20.30 e ai veicoli commerciali N1, N2, N3 sempre alimentati a gasolio Euro 4 nella fascia oraria 7.30-10.30 e poi 16.30-20.30. Lo stop vale anche per i ciclomotori e i motoveicoli alimentati Diesel Euro 3.

Dal primo novembre 2024 lo stop riguarderà (sempre da lunedì al sabato) anche le auto a benzina Euro 3 e ai Diesel euro 5 nella fascia oraria 7.30-20.30, cui si aggiungono i veicoli commerciali N1, N2, N3 alimentati a gasolio euro 5 nella fascia oraria 7.30-10.30 e 16.30-20.30.

Con la nuova Ztl, Gualtieri dichiara guerra ai romani meno abbienti e si parla di 400.000 autovetture da sostituire.

La prima cosa da notare è che rottamare 400.000 automobili ha un costo anche in termini di inquinamento, perché si inquina certamente di più a costruire una automobile elettrica nuova che continuando ad utilizzare quelle già su strada.

Poi c’è il grande inganno del gpl, incentivato come carburate pulito, una vettura bi-fuel a gpl oggi però rischia di venire paragonata ad un veicolo più inquinante e quindi ad essere tagliata fuori dalla circolazione urbana all’interno della Ztl.

Gualtieri ha negato categoricamente che Ztl riguardi i veicoli alimentati a gpl, mentre Eugenio Patanèassessore alla Mobilità della giunta Gualtieri, prova a spiegare le cose, e lo fa appellandosi alla motorizzazione civile che dovrebbe certificare che un veicolo, dopo aver fatto l’impianto Gpl, risulta meno inquinante, altrimenti farà fede la classe dell’alimentazione a benzina.

Parole che riesce difficile commentare, in quanto è davvero difficile trovarne il senso logico, inoltre c’è la distinzione, anch’essa illogica, tra bi-fuel e mono fuel. La differenza? La capacità del serbatoio della benzina. Con monofuel si intende un’autovettura che usi sempre il gpl (tranne che per l’accensione e i primi istanti successivi) e che abbia un serbatoio per la benzina ridotto a circa 15 litri.

Le auto a Gpl mantengono il serbatoio della benzina del modello d’origine: sono, cioè, bifuel. Le monofuel, invece, portano meno di 15 litri di “verde”, da usare solo come riserva.

Quindi secondo questi signori un’auto inquina in base alla capacità del serbatoio e non in base al carburante utilizzato.

Auto elettriche: un’utopia per niente green

Le auto elettriche sono per ricchi o benestanti. Come sempre si privilegiamo i ricchi e si bastonano i meno abbienti. L’auto elettrica può permettersela solo chi ha i soldi e come se non bastasse non pagano bollo e nemmeno il parcheggio, mentre i poveracci pagano tutto. Non sarebbe stato più intelligente investire in incentivi per i meno abbienti?

Ma non ci pensano nemmeno perché il vero disegno è questo eliminare le automobili per i meno abbienti, ridurre drasticamente il numero di persone che possiede un’automobile. Lo dicono loro stessi l’obiettivo è disincentivare non solo l’uso ma anche il possesso di autovetture private.

Insomma quando ti dicono che devi usare l’auto elettrica ti stanno dicendo che non avrai più una macchina, a meno che tu non sia benestante.

Anche perché le auto elettriche inquinano sia per i materiali contenuti nelle batterie che per il loro successivo smaltimento. Non ci sono abbastanza materiali per costruire un’auto elettrica per tutti, così come qualcuno dovrebbe spiegarmi dove pensano di trovare tutta l’elettricità necessaria per caricarle, forse con eolico e solare? Come direbbe Totò, ma mi faccia il piacere! Non è possibile.

Così mentre noi ci impoveriamo e deindustrializziamo, Cina e Indi investono in decine di nuove centrali a carbone e petrolio. Quindi se per ipotesi la Ue produce emissioni per 100 e la Cina per 1.000, anche riducendo le emissioni Ue a zero, cosa peraltro impossibile, non cambierebbe nulla

Le auto elettriche e le ibride possono diventare molto pericolose, specialmente quelle con batterie al litio, a Ravenna per esempio dopo l’alluvione sono state messe in quarantena, per il rischio di incendio per autocombustione. Su strade allagate infatti auto ibride ed elettriche non possono circolare.