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Inchiesta Covid, Mariano Amici: “La Procura di Bergamo è su una falsa strada, si indaghi sulle terapie incongrue”

Dottor Mariano Amici: "La Procura di Bergamo ha imboccato una strada sbagliata. I morti sono stati causati dalle terapie incongrue e non dalla mancata tempestività delle misure restrittive ed è su questo che bisogna indagare, diversamente i colpevoli la faranno franca"

Mariano Amici medico

Intervenuto in prima serata su Rete4 all’interno del programma tv “Zona Bianca” condotto da Giuseppe Brindisi, il medico di Ardea (RM) Mariano Amici ha sottolineato il suo punto di vista sull’inchiesta Covid che vede nel registro degli indagati 19 persone (tra cui l’ex premier Giuseppe Conte; l’ex ministro della Salute Roberto Speranza; il direttore dell’Istituto Superiore della Sanità Silvio Brusaferro; il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l’ex assessore alla Sanità lombarda Giulio Gallera).

Dottor Mariano Amici: “I morti sono stati causati dalle terapie incongrue e non dalla mancata tempestività”

Come sottolineato anche sui sui profili social, il medico agli onori della cronaca per aver contestato le linee guida dei governi nella gestione dell’emergenza sanitaria e l’obbligo di vaccinazione contro il Covid, commenta gli ultimi sviluppi dell’inchiesta sulle morti di Bergamo e sottolinea che “la Procura di Bergamo è su una falsa strada”. Come evidenziato dal Dottor Amici: “I morti non ci sono stati a causa della mancata tempestività delle misure restrittive o per il mancato aggiornamento del piano pandemico ma a causa di terapie incongrue ed e su questo che bisogna indagare” – e continua – “Se non si indaga su questo i colpevoli la faranno franca”.