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Covid, la Regione: “Nessun rinvio operazioni chirurgiche per pazienti positivi”

Tutti i pazienti vanno operati, anche quelli che contraggono il Covid dopo essere giunti in ospedale. La Regione Lazio prova a fare chiarezza dopo che negli ultimi giorni si è registrato un aumento della popolazione ospedaliera ricoverata da negativa al tampone per subire degli interventi chirurgici, poi posticipati in seguito al contagio con il coronavirus. Fino ad ora, questi soggetti venivano spostati nei reparti Covid e le operazioni rinviate; gli stessi chirurghi erano in attesa di indicazioni nel merito, per capire se questi pazienti possano essere comunque operati o no. La direzione adesso è arrivata: nessun rinvio. Non tutti i pazienti positivi al tampone, specie se vaccinati, corrono grandissimi rischi né sussiste la necessità di isolarli nei reparti Covid. “Non bisogna rinviare gli interventi chirurgici” ha spiegato l’assessore alla sanità regionale Alessio D’Amato. Inoltre, i pazienti – nella maggior parte asintomatici e con almeno la doppia dose di vaccino – non vanno spostati dai reparti di medicina generale: questo grazie ai protocolli di sicurezza che limitano i rischi per pazienti e operatori sanitari. Di fatto, fino ad ora si segnalano però diversi interventi posticipati. Anche a Milano un vero e proprio caso è scoppiato al Galeazzi, dove secondo il programma tv “Fuori dal Coro” e il quotidiano La Verità i pazienti non vaccinati verrebbero rifiutati. Un’ipotesi smentita dal direttore sanitario Fabrizio Pregliasco: “Abbiamo selezionato alcune situazioni che possono essere procrastinate di qualche mese” ha spiegato il virologo. “Non credo che sia il momento per un paziente fragile di sottoporsi a un intervento rinviabile, come ad esempio un alluce valgo, sia per la sua sicurezza sia per mantenere operativo e libero l’ospedale”.