A 72 ore dall’attacco informatico che ha colpito la Regione Lazio, il virus è ancora dentro al sistema del Centro di elaborazione dati regionale. Sono a rischio le informazioni sensibili di milioni di cittadini, copiati e criptati dai “pirati” della rete probabilmente con fini estorsivi. Gli esperti, infatti, si aspettano una richiesta di riscatto in bitcoin sabato 7 agosto, ovvero una settimana dopo l’attacco. In caso di mancata trattativa – prendendo spunto dalle esperienze passate – i dati ottenuti illegalmente potrebbero essere venduti sul dark web.
Copasir: “Attacchi informatici nuova guerra”
“Questa è una nuova guerra per il dominio della spazio cybernetico, va combattuta insieme con l’aiuto della Nato”. Lo ha detto al Corriere della Sera il capo del Copasir Adolfo Urso. Il numero uno del Comitato parlamentare sulla sicurezza della Repubblica ieri ha incontrato la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, che ha sottolineato l’importanza “di agire con urgenza per elevare il livello di sicurezza”.
Regione: “Venerdì riprendono le prenotazioni dei vaccini”
Intanto proseguono le indagini dei tecnici di polizia postale e del Centro nazionale anticrimine informatico al fianco del pool antiterrorismo, ora sul caso dopo che la Procura di Roma ha aggiunto ai reati ipotizzati, ovvero accesso abusivo e danneggiamento di sistemi informatici, anche l’aggravante di finalità terroristiche. Mentre si cerca di fare chiarezza la Regione Lazio fa sapere che le prenotazioni per il vaccino, ferme da due giorni, ripartiranno entro venerdì. Da lunedì invece potrebbe essere sbloccata l’erogazione dei green pass (certificato vaccinali ed esiti tamponi).
