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La comunicazione di Bergoglio, favorevole a vaccini e lockdown – Camelot – Puntata di Mercoledì 3 Aprile 2024

 

Non vaccinarsi contro il Covid “fu un atto di negazionismo quasi suicida”. Sono parole di Jorge Mario Bergoglio contenute in “Life. La mia storia nella Storia”, l’autobiografia scritta dal Papa insieme al vaticanista Fabio Marchese Ragona.

Durante il periodo pandemico la comunicazione del Vaticano di Bergoglio fu a senso unico: favorevole ai vaccini e ai lockdown.
Il 27 marzo 2020 papa Francesco pregò in una piazza San Pietro deserta. L’evento, andato in onda in mondovisione, fu curato nei minimi dettagli. Anche estetici. La fotografia, con i colori prevalenti del blu e grigio, accentuò il momento cupo e solenne.
Nel libro autobiografico Bergoglio afferma che “vaccinarsi è sempre una scelta etica”. Concetti analoghi furono espressi dal pontefice ad agosto 2021 – “vaccinarsi è un atto d’amore” – e a gennaio 2022, quando vaccinarsi divenne un “obbligo morale”.
Peccato che già a quel tempo fosse evidente l’incapacità dei cosiddetti vaccini Covid di proteggere dal contagio.
Come potesse essere etico o costituire un obbligo morale iniettarsi un farmaco incapace di arrestare l’epidemia sarebbe una domanda da rivolgere oggi al pontefice.

Nonostante l’incapacità dei preparati anti Covid di assolvere a questa fondamentale funzione, gli stessi furono imposti a determinate categorie professionali e agli over 50. Il governo Draghi istituì il sistema del super green pass, lo strumento per spingere le persone negli hub vaccinali, dietro la minaccia della perdita dello stipendio. E il papa ritenne di non esternare alcuna parola di misericordia per coloro che furono privati di ogni fonte di sostentamento.
Il silenzio del pontefice permane anche sugli effetti avversi, che ormai sono evidenti e riconosciuti anche nelle aule di tribunale.

Nel libro papa Bergoglio sembra esprimere una posizione favorevole anche sui lockdown. “Durante il Covid tutto si è fermato e, a livello ambientale, è come se il pianeta avesse ricominciato a respirare”, questa una delle affermazioni contenute nell’autobiografia.
Peccato, anche qui, che il pontefice non consideri la complessità del fenomeno. Le chiusure generalizzate hanno rappresentato sofferenze, in alcuni casi anche molto gravi, per commercianti, imprenditori, bambini e giovani in età scolare. Da un punto di vista medico, poi, studi scientifici, come quello condotto dall’Università di Stanford, a firma del professor John Ioannidis, l’epidemiologo numero 1 al mondo per pubblicazioni scientifiche, hanno mostrato come il lockdown non abbia in alcun modo contribuito ad abbassare la curva dei contagi.

Discutiamo di questi temi e di molto altro nella tavola rotonda di Camelot con: Cosimo Massaro (saggista), Marco Malaguti (ricercatore) e Paolo Gulisano (medico).