Il Lazio è al secondo posto tra le regioni per numero di start-up innovative, circa 1.600, registrate fino ad aprile 2024. Si piazza subito dopo la Lombardia che ne ha oltre 3.400. Non solo: il fatturato delle imprese sul territorio è a livelli pre-covid. Dati incoraggianti emersi dalla ricerca sui Distretti industriali e sui poli tecnologici del Lazio, presentata oggi a Roma dall’Intesa Sanpaolo Research Department.
Lazio, fatturati delle imprese in crescita
Nel Lazio, ci sono forti concentrazioni di industrie specializzate, come la farmaceutica, l’aerospaziale, l’elettronica, ma anche settori tradizionali come il cibo, i materiali da costruzione, la stampa, i detergenti e i cosmetici. Questi settori hanno una percentuale di lavoratori manifatturieri molto più alta della media nazionale: più di 5 volte per la farmaceutica e l’aerospaziale, circa il doppio per la stampa, i detergenti, i cosmetici e i materiali da costruzione.
Attorno a queste specializzazioni si sono sviluppati tre poli tecnologici ad alto contenuto hi-tech: il Polo Farmaceutico e l’Aerospaziale del Lazio, l’Ict romano e i distretti industriali della Ceramica di Civita Castellana e dell’Ortofrutta dell’Agro-pontino, monitorati dal Research Department di Intesa Sanpaolo
L’aerospazio è uno dei settori che ha visto un aumento nel numero di lavoratori, con oltre 2.800 nuove assunzioni rispetto al 2012. Anche settori più tradizionali come la meccanica stanno crescendo, con circa 300 nuove assunzioni nei macchinari di uso generale, oltre a un aumento di 1.400 addetti nel trattamento dei metalli.
Roberto Gabrielli, Direttore regionale Lazio e Abruzzo di Intesa Sanpaolo spiega: “I dati indicano una buona tenuta dell’economia italiana, in un contesto complesso ma non privo di opportunità. Il Lazio si contraddistingue ancora una volta per resilienza e capacità di interpretare il cambiamento, grazie anche alla forza dei poli tecnologici e dei distretti, alla propensione all’export e alla presenza di comparti ad alto potenziale come la space economy, la farmaceutica, la cosmetica, la detergenza e l’agro-alimentare”.
E aggiunge: “Le imprese che investono oggi possono ritagliarsi un importante vantaggio competitivo nel prossimo futuro. Il nostro ruolo è attivare risorse finanziarie e strumenti dedicati ad accompagnare le scelte di investimento e far cogliere le opportunità del PNRR e della Transizione 5.0. Il mondo delle imprese deve affrontare un riposizionamento tecnologico, digitale, geografico e generazionale in una logica di medio-lungo periodo e Intesa Sanpaolo ha messo in campo per loro 120 miliardi da qui al 2026″, conclude.