Home NOTIZIE ATTUALITÀ Chef Rubio deve rimuovere i post contro Israele: la sentenza del Tribunale...

Chef Rubio deve rimuovere i post contro Israele: la sentenza del Tribunale di Roma

Roma, chef Rubio fermato mentre andava al sit-in pro Palestina: in auto una tanica con sangue animale
chef Rubio - immagine di repertorio

Il Tribunale di Roma ha ordinato a Gabriele Rubini, meglio conosciuto come Chef Rubio, di rimuovere tutti i post antisemiti e diffamatori rivolti all’associazione Setteottobre dal suo profilo social. La decisione è arrivata in seguito al ricorso presentato dall’associazione stessa dopo gli interventi online del personaggio televisivo.

La sentenza del tribunale contro Chef Rubio: rimozione dei contenuti e sanzioni

Il Tribunale ha riconosciuto il contenuto diffamatorio e antisemita dei post di Chef Rubio contro l’associazione Setteottobre e ha emesso una serie di provvedimenti per porre fine a tale comportamento.

La decisione di ordinare la rimozione immediata dei post incriminati e la pubblicazione della sentenza su un quotidiano nazionale evidenzia la gravità del caso e l’importanza di rispettare i limiti della legge nel dibattito pubblico, soprattutto su questioni delicate come il conflitto in Medio Oriente.

Il Tribunale ha stabilito una multa di 500 euro al giorno per ogni giorno di ritardo nella rimozione dei contenuti illeciti, e ha vietato a Rubini di diffondere ulteriormente le stesse comunicazioni, minacciando una multa di 3.000 euro per ogni violazione futura.

Inoltre, è stata ordinata la pubblicazione dell’intestazione e del dispositivo della sentenza su due colonne del quotidiano la Repubblica, a spese di Rubini, e la pubblicazione dell’immagine dell’intestazione e del dispositivo del provvedimento sul suo profilo social per 30 giorni.

La Risposta dell’Associazione Setteottobre

L’associazione Setteottobre ha accolto con soddisfazione la decisione del Tribunale nei confronti di Chef Rubio, sottolineando l’importanza di garantire che il diritto di espressione non travalichi i confini della legalità e non danneggi l’immagine e la reputazione altrui.

“Il signor Rubini in un post aveva accusato Setteottobre di “difendere i valori” di ‘pulizia etnica, di genocidio, di occupazione nazista della Palestina per mano dei suprematisti ebraisti e dei coloni terroristi, in un secondo post aveva accusato Setteottobre di promuovere odio, morte, distruzione, menzogne e disumanità, equiparando il sionismo al nazismo, fascismo, suprematismo odio arabo e antimusulmano’ ” ha spiegato l’associazione.
Setteottobre ha valutato la sentenza come una vittoria per la tutela dei diritti e la lotta contro l’antisemitismo e l’odio online, e pone un chiaro monito a coloro che violano tali principi.