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Montesacro, a fuoco manichino con le sembianze di Meloni: la solidarietà della politica

Nel pomeriggio di ieri, circa 1.200 persone hanno partecipato al tradizionale corteo in memoria di Valerio Verbano, il giovane di 19 anni assassinato nel 1980. Il percorso del corteo, che si è svolto tra il quartiere Tufello e Città Giardino, Montesacro, residenza del militante comunista e studente del liceo Archimede, è stato accompagnato dai cori a favore del popolo palestinese.

Lungo via Monte Bianco, un gruppo di partecipanti ha dato fuoco a un manichino di legno raffigurante Giorgia Meloni. L’evento evento è stato documentato dagli agenti della Polizia Scientifica e attualmente sono in corso indagini condotte dalla Digos.

Manichino di Meloni, la solidarietà della politica

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha condannato con forza l’episodio id ieri: “Si assiste a una intollerabile serie di manifestazioni di violenza: insulti, volgarità di linguaggio, interventi privi di contenuto ma colmi di aggressività verbale, perfino effigi bruciate o vilipese, più volte della stessa Presidente del Consiglio, alla quale va espressa piena solidarietà”.

E ancora: “Il confronto politico, la contrapposizione delle idee e delle proposte, la competizione, anche elettorale ne risultano mortificate e distorte. Ne viene travolta la dignità della politica che scompare, soppiantata da manifestazioni che ne rappresentano la negazione. Mi auguro – ha concluso Mattarella – che la politica riaffermi sempre e al più presto la sua autenticità, nelle sue forme migliori”.

Federico Rocca di FdI ha affermato: “Ieri sera a Roma, in zona Montesacro, si è svolto il corteo per commemorare la morte di Valerio Verbano, un giovane militante della sinistra extraparlamentare barbaramente ucciso nel 1980. Il corteo, organizzato dai movimenti di estrema sinistra e dalla galassia dei centri sociali capitolini, ha attraversato il quartiere, ovviamente sono state fatte scritte intimidatorie sui muri e nelle fermate della metropolitana, così come gli immancabili insulti e minacce al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Non contenti di aver propinato come loro solito odio e vandalismo in un momento che dovrebbe rappresentare il ricordo di un ragazzo ucciso, i partecipanti hanno deciso di bruciare un manichino con le sembianze del Presidente del Consiglio”.

“Siamo fortemente preoccupati dal fatto che qualcuno stia tentando di ricreare un clima di tensione e contrapposizione. Noi non cadremo nel tranello ma chiediamo a tutte le forze politiche una chiara e netta presa di posizione e di condanna, in particolare mi auguro che lo faccia anche il sindaco Gualtieri, visto che alcuni dei protagonisti vivono indisturbati da anni anche in alcuni immobili di proprietà comunale, nei quali hanno creato dei centri dediti alla violenza politica e al non rispetto delle regole”, conclude.