Qui il servizio realizzato per la puntata di Punto di Rottura del 22 febbraio 2024.
Diventare genitori è una scelta che va presa con la consapevolezza che la vita cambierà. Soprattutto per le mamme. È un dato interessante quello che viene fornito dall’Ispettorato nazionale del lavoro: in Italia per i genitori con figli fino a 3 anni d’età le dimissioni volontarie sono state 37.738, però le donne che si sono licenziate sono state 29.879.
Numeri che parlano da soli, ma se si circoscrivono questi dati a chi è mamma, sono 5.261 quelle passate da un’azienda ad un’altra, mentre le altre – ossia 24.618 – sono mamme che si sono licenziate per motivi legati alla difficoltà di assistere il bambino e di conciliare lavoro e famiglia. Eh sì, perché questi due mondi sembrano essere così distanti tra loro ed è sempre più difficile per una donna tornare al lavoro dopo la nascita del figlio, anche in quelle zone dove solitamente l’occupazione femminile è maggiore rispetto alla media nazionale.
Dimissioni neomamme, alcuni dei problemi
Ma quali sono i problemi principali? Nei primi anni di vita del bambino gli stipendi bassi dei genitori non aiutano a pagare i nidi dai costi troppo alti. In più è venuta a mancare una figura fondamentale che da sempre sostiene le neomamme e i neopapà nella crescita del neonato o della neonata, ovvero i nonni, i quali non possono badare ai nipoti perché ancora impiegati nel loro lavoro.