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Non solo Roma – Puntata di Venerdì 26 Gennaio 2024

Non solo Roma con Elisa Mariani – Puntata di Venerdì 26 Gennaio 2024

Criminalità, violenza, baby gang: occhi puntati sulla Capitale. È emergenza?

Ospite in collegamento Dr.ssa Hillary di Lernia, responsabile del Centro di ricerca dell’Istituto di scienze forensi

Dopo i recenti episodi legati alla cronaca delle periferie romane (ricordiamo Corviale, Casilina e molti altri), si riaccende la luce sulla questione sicurezza e criminalità. Roma torna ad essere violenta, fuori controllo e spesso, potremmo dire, senza regole.

Vedi anche: Altri spari alla periferia di Roma

Il più delle volte poi ad essere coinvolti, anche involontariamente, sono giovanissimi e dunque si ritorna a parlare delle cosidette “baby gang”: ma quanto ne sappiamo davvero?

L’Istituto di Ricerca di scienze forensi nel lavoro ha stilato una ricerca: “Criminalità minorile, non solo baby gang. Analisi del fenomeno dello street bullying”; parliamo di sodalizi organizzati, strutturati, che hanno caratteristiche precise: tre o più membri con un’età compresa tra i 12, sporadicamente anche al di sotto di questa soglia, e i 24 anni, un nome, simboli d’identificazione, dal modo di comunicare e di vestire.

Distinguere, però, è fondamentale: “Si rischia altrimenti di considerare tutti i comportamenti devianti, alcuni tipici tra gli adolescenti, come la provocazione nei confronti degli adulti o il poco rispetto verso l’autorità dei genitori o dell’insegnante, come necessariamente delinquenziali – spiega Hillary Di Lernia – Nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, ad agire sono gruppi fluidi, senza un leader e soprattutto senza alcun obiettivo economico”.

Cosa fare dunque? “Fondamentale rafforzare il tessuto sociale – ha concluso la Di Lernia – se a questi giovani vengono offerti spazi alternativi sicuramente si allontaneranno da gruppi e contesti poco raccomandabili. Quindi è importante che la Politica intervenga in questo”.

Tragedia Maccarese, si riaccende l’attenzione sulle morti sul lavoro; Cub: “In un anno quasi 1500 vittime”

Ospite in collegamento Renato Strumia, componente del Coordinamento Nazionale-Cub

Dopo la tragedia avvenuta a Maccarese, dove ha perso la vita un operaio di 29 anni schiacciato da una gru, si riaccende l’attenzione sulla questione sicurezza sul lavoro.

I dati non sono affatto confortanti: le vittime sul lavoro nel 2023 sono state complessivamente almeno 1.485: è il dato che emerge, “per difetto”, in una elaborazione del Centro Studi della Cub in base a dati Inail e dell’Osservatorio nazionale morti sul lavoro. Spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida. Sono 95 gli operai, impiegati, agricoltori, braccianti morti per malori sui luoghi di lavoro: maglia nera è la Lombardia (185 morti), seguita da Veneto (142), Campania (123), Sicilia (109), Emilia-Romagna (112), Piemonte (101), Lazio (97).

Tutti i numeri qui: Morti sul lavoro, Italia triste primato

E proprio qui la Cub chiede a gran voce che, a livello legislativo, venga istituito il “reato di omicidio sul lavoro” per i titolari e i responsabili delle aziende che non ottemperano al rispetto delle regole e normative sulla sicurezza.

“Nel 2023 sono state 1467 le persone che hanno perso la vita sul posto di lavoro, ed il 2024 continua su questa scia di sangue”, ricordano le organizzazioni sindacali. ”Le istituzioni non possono limitarsi ad essere i certificatori delle morti che quotidianamente avvengono nel nostro paese ma devono farsi parti attive di un processo di “azzeramento” delle morti sul lavoro attraverso prevenzione formazione e vigilanza”.

Sabaudia, aggrediscono e rapinano un uomo per 10 euro: denunciati

Ospite in collegamento Angelo Perfetti, direttore de “Il faro online

Nel corso della mattinata di ieri a Sabaudia, i carabinieri della locale Stazione, al termine di attività di indagine, deferivano in stato di libertà due cittadini classe 91 e 77, poiché nella giornata del 18 gennaio, gli stessi, mediante percosse, si facevano consegnare la somma di euro 10,00, da un cittadino marocchino classe 80.

Lo fa mordere dal cane per rubargli il cellulare: arrestato 53enne a Latina

Nel corso della mattinata del 24 gennaio, a Latina, i Carabinieri della locale Stazione Carabinieri Borgo Podgora, al termine di attività d’indagine, hanno denunciato in stato di libertà, per il reato di tentata rapina e lesioni personali, un cittadino polacco classe 71 e residente a Latina.

Lo stesso, nella giornata del 15 gennaio, si avvicinava con il suo cane di grossa taglia tenuto al guinzaglio, ad un cittadino honduregno classe 86, sferrandogli un pugno e pretendendo che gli venisse consegnato il telefono cellulare.

Al diniego della persona offesa, il 53enne istigava il cane ad aggredirlo. Il malcapitato riusciva a divincolarsi dalla presa dell’animale dandosi alla fuga per poi essere trasportato a mezzo dell’ambulanza presso il “Santa Maria Goretti” di Latina, al quale gli venivano riscontrate ferite all’avambraccio da morso di cane e trauma all’ emivolto destro, contusione della faccia, del cuoio capelluto e del collo, giudicato guaribile in giorni 10.

Granchio blu, fondo da 10 milioni di euro per fronteggiare l’emergenza: come fare domanda

Firmata la circolare che, dal 16 febbraio, dà il via alla presentazione delle domande per accedere allo stanziamento di 10 milioni di euro che permetterà ai Consorzi, alle imprese di pesca e dell’acquacoltura di ottenere contributi a fondo perduto per fronteggiare le fluttuazioni di abbondanza del Granchio Blu e avviare la semina, il ripopolamento e la protezione degli impianti.

Sarà possibile avanzare le richieste fino al 22 marzo 2024. Il provvedimento si inserisce nell’ambito delle azioni messe in atto dal Masaf per contrastare l’eccessiva e imprevedibile proliferazione imprevedibile di questa specie.
“Le domande presentate per ottenere contributi previsti per la cattura e lo smaltimento sono state già liquidate.

Oltre a questo stanziamento da 2,9 milioni di euro, previsto ad agosto scorso, ricordo che è stato istituito un Fondo ad hoc da 500mila euro l’anno, per rimborsare una parte degli oneri previdenziali versati dalle imprese dell’acquacoltura. Senza dimenticare che siamo intervenuti anche per estendere l’applicazione del Fondo di solidarietà nazionale, previsto dal decreto legislativo 102 del 2004”, spiega il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

“Già in queste ore gli uffici del mio dicastero stanno lavorando per dare attuazione a quanto previsto dall’importante novità legislativa e per riconoscere al settore ulteriori interventi compensativi, permettendo così alle imprese di accedere a finanziamenti agevolati e ottenere aiuti concreti. Auspico che le azioni messe in atto dal Governo possano trasformare un’emergenza in una opportunità” ha detto il Ministro Lollobrigida.

“Perché il granchio blu può essere una grande risorsa sia per le sue proprietà nutrizionali, in particolare la forte presenza di vitamina B12, sia per i potenziali mercati di sbocco, anche internazionali, che si possono raggiungere. Con l’inserimento nell’elenco delle denominazioni delle specie ittiche di interesse commerciale del granchio blu, inoltre, si è dato avvio alla valorizzazione del prodotto che dovrà essere poi sviluppata attraverso una strategia commerciale mirata alla realizzazione di una vera e propria filiera di consumo”, conclude il ministro Lollobrigida.

Omicidio Serena Mollicone, in aula Garofano e Bruzzone: “Morta in caserma”

Ospite in collegamento Angela Nicoletti, giornalista di “Frosinone news

“L’ipotesi che Serena Mollicone fosse in caserma il 1° giugno del 2001, è pressoché certa, sul fatto che sia stata aggredita in caserma abbiamo la certezza al 98%, mentre che sia stata sbattuta contro la porta dell’alloggio abbiamo una percentuale relativa al 95%”. Il generale Luciano Garofano, ex comandante dei carabinieri del Ris, ha confermato dinanzi alla Corte d’Assise d’Appello i calcoli matematici illustrati alla Corte d’Assise di Cassino, nel corso del primo processo per l’omicidio di Serena Mollicone. L’ufficiale, consulente di parte della famiglia Mollicone, è giunto a questa conclusione attraverso l’utilizzo di un software nel quale sono stati inseriti gli elementi investigativi raccolti in questi anni.

A deporre ieri in aula è stata anche la criminologa Roberta Bruzzone, consulente di parte di Armida Mollicone, zia di Serena. La dottoressa Bruzzone ha spiegato alla Corte che al ‘confezionamento’ del cadavere hanno preso parte due persone, presenti anche sulla scena del crimine che è stata perfettamente ripulita.

Di parere totalmente opposto il professor Saverio Potenza, medico legale della difesa che ha escluso che la ragazza possa aver battuto la testa contro la porta dell’alloggio presente nella caserma dei Carabinieri di Arce. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 30 gennaio quando a deporre saranno altri testimoni.

Vertenza Reno De Medici, chiesto l’intervento del ministro dell’Ambiente

La questione Reno De Medici, entro breve, potrebbe approdare sul tavolo del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. A farsi portavoce dell’iniziativa è stato Gianluca Quadrini, Presidente del Gruppo di Forza Italia in Provincia, che afferma “Nel corso di un’iniziativa pubblica presso il comune di Villa Santa Lucia, cui ho partecipato in qualità di Consigliere delegato per le attività produttive, ho raccolto l’appello dei Sindaci per mettere in campo, sul piano istituzionale, ogni utile iniziativa finalizzata ad evitare la chiusura definitiva della cartiera”.

Questo stabilimento fornisce lavoro a più di trecento persone contribuendo all’economia locale e alla crescita della provincia. Siamo consapevoli dell’importanza della tutela ambientale ed è per questo che, noi di Anci Lazio, chiediamo, con urgenza, al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, un incontro aperto e collaborativo al fine di trovare le giuste soluzione che soddisfino le esigenze ambientali e che permettano la continuità produttiva dello stabilimento”. – Prosegue Quadrini.

“Ma siamo anche consapevoli delle difficoltà e delle problematiche, sotto il punto di vista economico, che si presenterebbero qualora avvenisse la chiusura della cartiera. Siamo fiduciosi – conclude Quadrini – nella sensibilità e nella responsabilità del ministro. Da parte nostra siamo pronti ad una discussione costruttiva volta a trovare un compromesso che possa conciliare tutela ambientale e sostenibilità economica”.

Il padrone si accascia per un malore, il cagnolino non lo abbandona un istante e lo segue in ambulanza

Colpito da un improvviso malore mentre fa jogging in compagnia del suo cane. Una disavventura che avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche e che invece si è conclusa con una storia da ‘Libro Cuore’ quella che vede protagonista un uomo di 58 anni residente a Frosinone.

Questa mattina lo sportivo, insieme al suo fidato amico a quattro zampe, era uscito per una passeggiata quando si è ritrovato privo di sensi a terra. La scena che si è preparata davanti gli occhi dei passanti è stata quella di un cane disperato che guaiva e cercava di rianimare il padrone leccandogli la faccia.

All’arrivo dell’Ares 118 la situazione non è cambiata: l’animale non ha abbandonato un solo istante il padrone, fino al punto da salire in ambulanza e di non voler più scendere. Una scena che ha riempito di commozione il responsabile dell’equipaggio Ares 118, il dottor Angelo Taglienti, che ha consentito a far rimanere il cagnolino in ambulanza fino all’arrivo al pronto soccorso di Cassino. Qui, l’amico a quattro zampe è stato affidato ai familiari dell’uomo nel frattempo arrivati da Frosinone.