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Sentenze coraggiose e inquietanti interrogativi sui cosiddetti vaccini Covid – Puntata di mercoledì 29 novembre 2023

Sentenze coraggiose, anche se in ritardo e con tempi lunghi arrivano dalla magistratura sui cosiddetti vaccini Covid. Insieme a queste anche interrogativi inquietanti sulla gestione politica del Covid.

Giudici di Pace demoliscono l’obbligo vaccinale per gli over 50

Non essersi sottoposti alla vaccinazione anti Covid potrebbe costituire stato di necessità o legittima difesa. “A fronte dei dati sugli effetti avversi e di autorevoli pareri medico scientifici non può escludersi che non vaccinarsi sia stata una scelta dettata dalla necessità di salvaguardare la propria vita e salute“. Il concetto lo ha messo nero su bianco un giudice di Pace del Tribunale di Lucca, che ha annullato il provvedimento di multa di 100 euro, emesso nei confronti di una persona ultra cinquantenne che aveva deciso di non rispondere all’obbligo vaccinale imposto dal governo Draghi e poi congelato, senza essere mai del tutto tolto dal governo Meloni.
Un giudice di Pace di Pistoia ha annullato l’avviso di addebito emesso dall’Agenzia Entrate e Riscossione emesso nei confronti di una donna ultracinquantenne non vaccinata. In questo caso il giudice ha rilevato il mancato rispetto del corretto procedimento amministrativo. La signora, tramite il suo legale, l’avvocato Emanuele Fusi, aveva presentato delle ragioni per motivare la sua scelta, ma la pubblica amministrazione aveva proceduto subito ad ammettere l’avviso di addebito, senza rispondere nel merito alle osservazioni sollevate.

Aifa senza i dati sull’efficacia dei vaccini. Come ha fatto a dare l’autorizzazione?

Intanto da una sentenza del Tar Lazio arriva un inquietante interrogativo.
Al momento della messa in commercio dei vaccini, Aifa non aveva dati su efficacia, trasmissione del virus e rapporto rischi/benefici, perché erano tutti in possesso dell’Ema e lo sono tuttora.
L’avvocato Francesco Golinelli, che ha curato il ricorso dinanzi al Tar Lazio, durante la puntata di Camelot (andata in onda mercoledì 29 novembre su Radio Roma Tv) ha dichiarato: “Aifa nel corso del giudizio ha detto di non essere in possesso dei documenti, di non averli nemmeno in copia. Mi viene da pensare che queste autorizzazioni in commercio siano state date sulla base di un sentito dire”.
La domanda sorge spontanea: se AIFA non era in possesso delle evidenze scientifiche sull’efficacia, sulla trasmissibilità e sul rapporto rischi-benefici, sulla base di che cosa ha autorizzato l’immissione in commercio dei vaccini anti covid?

Risarcimento del danno a una lavoratrice non vaccinata: la sentenza del Tribunale di Firenze

Fortunatamente ci sono anche buone notizie: un giudice del Tribunale di Firenze ha riconosciuto come atto discriminatorio la sospensione senza stipendio di una lavoratrice del settore sanitario non vaccinata. “La sentenza è molto importante perché il giudice ha condannato l’Asl al risarcimento del danno patrimoniale, costituito da tutte le mensilità retributive non corrisposte e i contributi, e al danno morale sofferto dalla lavoratrice”, ha dichiarato l’avvocato Lina Manuali.

Speranza indagato a Roma per omicidio. Giallo sulle dichiarazioni dell’avvocato

Restando in ambito giudiziario. La Procura di Roma ha aperto un’indagine nei confronti dell’ex Ministro della Salute, Roberto Speranza per una serie di reati (dal falso ideologico all’omicidio, passando per il commercio e somministrazione di farmaci imperfetti). L’inchiesta nasce da una serie di denunce depositate dall’associazione avvocati liberi e dal sindacato di polizia OSA. Il legale dell’ex ministro, l’avvocato Danilo Leva ha dichiarato alla stampa che “gli atti sono stati inoltrati al competente tribunale dei ministri con contestuale richiesta di archiviazione
La circostanza molto strana è che le parti offese non hanno però ricevuto la notifica di richiesta di archiviazione. “Noi vorremmo capire in base a che cosa l’avvocato di Speranza abbia fatto questa dichiarazione. Lui sa qualcosa che noi non sappiamo?”. L’interrogativo arriva dal poliziotto e sindacalista, referente di OSA, Antonio Porto. Un altro dei tanti inquietanti interrogativi sulla vicenda Covid e vaccini a cui la magistratura dovrebbe dare risposta e su cui la popolazione deve conoscere la verità.