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Lazio-Roma, Sarri: “Io e Mourinho ci vogliamo bene”

Lazio-Roma Mourinho: un pareggino
Lazio-Roma Mourinho: un pareggino

Un po’ cane e gatto, un po’ due persone che in fondo si stimano. Sarri e Mourinho si sono beccati a distanza, a pochi giorni dall’inizio del derby. Schermaglie da stracittadina, rientrate al triplice fischio, come confermato da Sarri dopo la partita finita 0-0: “Con Mourinho ci siamo detti che siamo dei ‘rompic…….’ ma ci vogliamo bene, a me piace meno quando fa il personaggio ma la persona è di alto livello”.

Un pari che non scontenta nessuno ma che nemmeno fa felici. Le due romane rimangono a distanza ridotta dalla zona Champions, obiettivo dichiarato di inizio stagione. Così Sarri ha commentato la gara in conferenza stampa: “Sono soddisfatto, la squadra mi sembra in crescita, dobbiamo ritrovare solo la pericolosità offensiva dello scorso anno. Poi questa è una partita particolare, è il derby più sentito che c’è in Italia e se non lo puoi vincere non devi perderlo”-

Derby, parla Sarri

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Ha aggiunto l’allenatore biancoceleste: “Va bene così per la prestazione, mi dispiace per il terreno di gioco che non è all’altezza di queste due squadre. Soprattutto per noi che proviamo sempre a iniziare l’azione dal basso è davvero una impresa”.

Sul modo di giocare della Lazio: “Rispetto all’anno scorso stiamo perdendo l’aspetto di saltare l’uomo, però la squadra sotto l’aspetto difensivo sta facendo bene. Anche Immobile sta meglio, speriamo nelle prossime due settimane possa crescere di più e penso che il gol in Champions gli ha fatto bene. Sulla mancata convocazione in nazionale ci ho parlato, ma era sereno perché ha pensato cosi’ di poter lavorare per ritrovare la forma”.

L’allenatore biancoceleste parla poi dei tifosi della Lazio: “La nostra tifoseria è stupenda. Sta sera mi sono sentito in dovere di andarli a ringraziare ma nel calcio moderno il rapporto tifoseria forza societaria non esiste più. Gli incassi rappresentano il 6% degli introiti della società. Il calcio ormai è andato in questa direzione, così come il mondo. Abbiamo un altro problema, sta sera hanno giocato due tra le più forti d’Italia su un campo amatoriale, neanche dilettanti. Se un giorno andrò via dalla Lazio sarà per questo. Siamo una squadra che inizia il 95% delle azioni da dietro, le altre massimo il 70%: questo è uno stadio bello per farci i concerti, brutto per vedere le gare, impossibili da giocarci”.

“Il rammarico è stato anche che avevamo programmato dei cambi che non possiamo fare. Siamo dovuti andare a mettere toppe qua e la senza possibilità di rinvigorire un pò. Ciro sopo il 70° non ne aveva più, quindi si voleva provare a ravvivare davanti ma era anche la sesta gara in 21 giorni: c‘era stanchezza per andare a pressarli in area. Queste squadre che utilizzano tanto il portiere la linea difensiva la potevi portare anche a metà campo ma se si palleggia sul dischetto puoi fare poco”, ha concluso.