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I nostri soldi e la sovranità monetaria

 

Sabato 14 ottobre, ad Arezzo, nella sala comunale rosa alle ora 15.00 si è svolto un importante incontro organizzato da “Conoscere per scegliere” (Ex No paura day Arezzo), dal titolo “I nostri risparmi” con gli interventi del sottoscritto Matteo Demicheli e di Guido Grossi, ex manager bancario esperto di finanza. Trovate l’intervento di Guido Grossi qui.

Nel mio intervento faccio una breve elencazione dei fatti che ci hanno privato della nostra sovranità monetaria.

I soldi della Banca d’Italia

Nel 1979 Il Governatore della Banca d’Italia Paolo Baffi fu incriminato per favoreggiamento, non venne arrestato perché anziano, ma venne arrestato il suo Vice Sarcinelli che finì a Regina Coeli, su ordine del Giudice istruttore Alibrandi e del sostituto Procuratore Infelisi.

Guarda caso qualche anno fa spuntato fuori un rapporto della CIA recentemente declassificato, secondo il quale nel Novembre 1978:

Rapporto Cia su Baffi
Rapporto Cia su Baffi – I nostri soldi e la sovranità monetaria

 “il governatore Baffi, parlando con l’ambasciatore USA, s’è detto fortemente contrario all’entrata nel Sistema Monetario Europeo (SME), a meno che non vi entri anche il Regno Unito, e non vengano previsti “sostanziosi trasferimenti” all’Italia.”

Semplicemente agghiacciante, a Novembre 1978 Baffi osteggia fermamente l’entrata dell’Italia nello SME, solo 4 mesi dopo, nel Marzo del 1979, viene incriminato dalla “giustizia” italiana che troppe volte nel corso della storia è stata non solo ingiusta e parziale ma anche fortemente condizionata da poteri più o meno occulti.

Comunque in pochi mesi Baffi viene, prima messo alle corde e poi fatto fuori, nell’Ottobre del 1979 è costretto a dare le dimissioniI poteri forti, eliminato l’ostacolo, piazzano il loro uomo: Carlo Azeglio Ciampi, la persona che ha portato il nostro paese alla perdita della sovranità monetaria con la complicità di Beniamino Andreatta.

Saranno loro, nel 1981, a portare a termine il divorzio tra il tesoro e la banca d’Italia, lo faranno tra di loro, senza nemmeno passare per il Parlamento, si scrissero qualche lettera, con la quale di fatto consegnarono il nostro paese nelle mani della finanza speculativa, dandolo in pasto a quel mostro chiamato debito. Un passaggio indispensabile per arrivare all’euro, la perdita di sovranità monetaria. Un disegno poi completato grazie anche ad un altro intoccabile: Mario Draghi.

Un secondo rapporto della CIA del Novembre 1979 evidenzia che Baffi non era il solo oppositore dello SME:

Rapporto Cia sui tecnocrati
Rapporto Cia sui tecnocrati – I nostri soldi e la sovranità monetaria

“Rivolta dei tecnocrati” di fronte alla pretesa tedesca di entrare nel sistema monetario con cambi rigidissimi. “i tecnocrati, forti del bastione di Bankitalia, ribattono che la rigidità del tasso di cambio è la formula sicura per il disastro economico dovuto ad un alto tasso di inflazione.

Proprio per questo Baffi e Sarcinelli, si impegnarono in durissime ed estenuanti trattative con i banchieri tedeschi e francesi, fino a riuscire a strappare almeno un’oscillazione larga, ovvero del 6%, invece di un’oscillazione stretta.

Questo il commento di Giorgio Napolitano all’epoca: “Inserendoci in quest’area, nella quale il marco e il governo tedesco hanno un peso di fondo, dovremo subire un apprezzamento della lira e un sostegno artificiale alla nostra moneta. Nonostante ci sia concesso un periodo di oscillazione al 6%, saremo costretti a intaccare l’attivo della bilancia dei pagamenti. Lo Sme determinerà una perdita di competitività dei nostri prodotti e un indebolirsi delle esportazioni. C’è un attendibile pericolo di ristagno economico”. (Giorgio Napolitano)

Napolitano ha evidentemente cambiato radicalmente opinione negli anni, diventando un accanito sostenitore della UE.

I conti tornano, i soldi no

Tornando a Baffi tutte le accuse si rivelarono assolutamente prive del benché minimo fondamento, tanto che non ci fu nemmeno bisogno di assolvere Baffi e Sarcinelli, vennero entrambi direttamente prosciolti, mentre i 2 giudici che violarono con prepotente evidenza l’indipendenza di Bankitalia, continuarono allegramente ed indisturbati la loro carriera, senza nessun richiamo da parte del CSM, nessun rimprovero, nessuna punizione nemmeno una simbolica tirata d’orecchie. Niente dal CSM proviene solo un silenzio assoluto.

Ecco l’origine del disegno europeo, architettato da un potere occulto ed estremamente potente, che già negli anni ’70 aveva deciso di imporre la moneta unica. Un potere sfacciatamente conscio della sua forza, capace di spazzare via gli ostacoli, che non si è fatto scrupolo e che non ha avuto esitazione ad attaccare Baffi, una persona integerrima, a cui, dopo le dimissioni, 126 esponenti della finanza mondiale, fra cui una mezza dozzina di Nobel americani e banchieri centrali, tributarono pubblica stima.

Un potere che gode dell’assoluta impunità giudiziaria e politica e della totale segretezza.

Ma il cambiamento della Banca d’Italia, dopo aver eliminato l’ultimo baluardo di difesa, si evidenzia anche dalla gestione allegra del dopo Baffi. Basti pensare che oggi, Bankitalia ha quasi 7.000 mila dipendenti e che la paga media è di 95.000 € all’anno. Ma quello che è ancora più incredibile è che il numero di dirigenti è praticamente uguale al numero del personale operativo, ovvero c’è un dirigente per ogni impiegato (dati 2016).

PERSONALE BANKITALIA
PERSONALE BANKITALIA – I nostri soldi e la sovranità monetaria

Per non parlare delle spese: La banca centrale dichiara di spendere 65 milioni per la fabbricazione delle banconote; ma 107 milioni per hardware e software (l’anno prima ne aveva già speso 111: che fa, rinnova computer e software ogni anno?), e 22 milioni per “mense e pulizie”.  La voce più incredibile è Altri”: 66 milioni. Più di quanto spenda per la fabbricazione dei soldi. Ma che “altri” sono? (dati 2016).

SPESE BANKITALIA
SPESE BANKITALIA- I nostri soldi e la sovranità monetaria

Dopo il divorzio tra tesoro e Banca d’Italia il rapporto Debito/Pil inizia a crescere esponenzialmente come si vede dal grafico qui sotto:ì

Rapporto DEBITO/PIL
Rapporto DEBITO/PIL – I nostri soldi e la sovranità monetaria

Ma già allora l’infiltrazione di poteri forti era evidente basti pensare che furono sempre dei tecnocrati che negli anni ’70 inviarono ben 543 tonnellate di oro in Germania a garanzia di un prestito, il prestito venne interamente ripagato, ma quell’oro non è mai tornato in Italia.

I Fondi di investimento e i nostri soldi:

Il fondo di investimento statunitense Blackrock ha già investito 75 miliardi di euro per comprare aziende nel nostro paese. Ma che cosa sono questi maledetti fondi di investimento? Il fondo di investimento è una cosa che si nutre dei nostri soldi, prendono i soldi dai nostri conti in banca, i soldi che investiamo in polizze assicurative, i soldi che mettiamo da parte per le pensioni integrative eccetera … quindi parliamo di soldi veri e di soldi nostri, non di soldi creati dal nulla. Questi soldi non si possono investire in prodotti a rischio come derivati, ma devono essere investiti in prodotti sicuri come i titoli di stato o le aziende. Quindi cosa fanno questi fondi di investimento? Prendono tutti questi soldi e li rinvestono comprando prodotti e cose per ricavarne il massimo profitto, in modo da garantire agli azionisti dei fondi di investimento i dividendi più alti possibili.

Ma cosa fanno in pratica? Acquistano aziende e poi le spolpano, le dividono, abbassano i salari, licenziano il personale, de localizzano. Un esempio recente è la Pernigotti, uno dei più prestigiosi marchi italiani, oggi non esiste più, è stata comprata da un’azienda turca, che l’ha chiusa trasferendo la produzione in Turchia. Questa è la storiella ufficiale dei media di regime, ma la verità è che quell’azienda turca è di proprietà di un fondo di investimento statunitense, che ha semplicemente chiuso l’azienda e non perché nessuno comprava i prodotti Pernigotti ma perché facevano più soldi chiudendola e spostandola da un’altra parte, tutto qui.

Le banche italiane non sono di proprietà italiana. UniCredit è una banca straniera di proprietà di un fondo d’investimento. Il principale azionista di Intesa San Paolo è un fondo di un fondo d’investimento statunitense, MPS? Il maggiore investitore privato è sempre un fondo d’investimento statunitense. Nemmeno le banche sono più nostre. (Franco Fracassi)

È stato calcolato che nel 2021, i 3 maggiori fondi di investimento statunitensi, BlackRock, Vanguard e State Street, gestiranno 25.000 miliardi di euro, parliamo di soldi veri non di quelli farlocchi della finanza. 3 aziende gestiranno un terzo dell’intero reddito del pianeta. Ma c’è di più:

I principali azionisti di BlackRock sono Vanguard e State Street, i principali azionisti di Vanguard sono BlackRock e State Street, i principali azionisti di State Street sono BlackRock e Vanguard.

I principali azionisti di Moody’s sono BlackRock, Vanguard e State Street i principali azionisti di Standard & Poor’s sono Vanguard, Blackrock e State Street.

Insomma come in matematica, cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia, ma veniamo alle banche

I principali azionisti di Goldman Sachs sono BlackRock e Vanguard, i principali azionisti di JP Morgan, la banca che voleva cambiare la nostra costituzione, sono BlackRock, Vanguard e State Street.

Un recente studio ha evidenziato come due terzi dei commissari europei appena lasciano la loro carica, a fine mandato, vengono immediatamente assunti dalle banche, che come abbiamo visto sono sempre loro. Per esempio Barroso che è stato Presidente della Commissione Europea per due mandati, che in pratica è stato il padrone d’Europa per ben 10 anni, un mese prima che scadesse il suo mandato venne assunto dalla Goldman Sachs. (Franco Fracassi)