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Balneari, stop alle deroghe sulle concessioni delle spiagge: subito le gare

Balneari, stop alle deroghe sulle concessioni delle spiagge: subito le gare
immagine di repertorio

Nuovo capitolo nella questione spiagge alla vigilia della stagione balneare. Il Consiglio di Stato ha confermato la scadenza delle concessioni demaniali al 31 dicembre 2023 e obbligando quindi le amministrazioni comunali a disapplicare le eventuali proroghe concesse fino al 31 dicembre 2024.

Balneari, stop alle deroghe sulle concessioni delle spiagge: subito le gare

La sentenza dello scorso 12 aprile e depositata due giorni fa riguarda ha rigettato il ricorso presentato dai proprietari di uno stabilimento di Rapallo, i Bagni San Michele. I giudici amministrativi si richiamano a quanto stabilito dalla Corte di Giustizia Ue e sottolineano che la risorsa spiagge è “sicuramente scarsa”. Per questo si deve “dare immediatamente corso alla procedura di gara per assegnare la concessione in un contesto realmente concorrenziale”.

Associazioni balneari: “Tutelare oltre 30 mila imprese”

Gare che per le associazioni dei balneari “mettono a rischio l’offerta dei servizi balneari per quest’estate”. L’auspicio dei presidenti di presidenti di Assobalneari aderente a Federturismo Confindustria e La Base Balneare con Donnedamare è che “il Governo adotti con urgenza un provvedimento legislativo per tutelare oltre 30 mila imprese e correggere questa interpretazione errata dei giudici amministrativi”.

Sentenza definita “scellerata” dalle Associazioni perché “obbliga i Comuni italiani a indire gare per riassegnare le concessioni balneari subito, in disaccordo con quanto definito nel Milleproroghe” e “avrà effetti devastanti sull’occupazione mettendo a rischio l’intero settore che arriva ad occupare fino a 300mila lavoratori, in gran parte già assunti, per la stagione”.

Il monitoraggio del Governo

Un nodo quello sulle liberalizzazioni delle concessioni degli stabilimenti balneari non solo economico, ma anche politico. Per il Consiglio di Stato la risorsa spiagge è “scarsa” diversamente da quanto sostenuto dal governo e “accertato – dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri – in un monitoraggio con la partecipazione di decine e decine di tecnici”. Mappatura inviata a Bruxelles come motivo della mancata applicazione della direttiva europea del 2006, Bolkenstein, che chiede all’Italia di mettere a gara le concessioni balneari.

Gasparri (Fi): “Le spiagge non sono una risorsa scarsa, sentenza si basa su premessa non vera”

Per Gasparri quindi “la sentenza del Consiglio di Stato si basa su una affermazione e su una premessa non vere. Si tratta quindi di una sentenza irrilevante, emessa in contrasto a un dato evidente ed accertato. Occorrerà verificare perché si assumano decisioni di questo tipo. Peraltro la Suprema Corte di Cassazione aveva già sconfessato analoghe fantasiose decisioni del passato del Consiglio di Stato. Le spiagge non sono una risorsa scarsa. La cosiddetta sentenza del Consiglio di Stato è una decisione con scarsissima risorsa di intelligenza e di verità. Rischia l’irrilevanza”.

Bonelli: “Sbugiardato il lavoro di mappatura delle spiagge del governo Meloni”

Per Angelo Bonelli co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra, con la sentenza della VII sezione del Consiglio di Stato “viene sbugiardato il lavoro di mappatura delle spiagge del governo Meloni che aveva allungato le spiagge italiane di 3 mila km portandole da 8.000 a 11.000 km solo per dimostrare che le spiagge italiane sono un bene disponibile e quindi non mandare a gara le attuali concessioni demaniali. La sentenza stabilisce non solo che è illegittimo prorogare le concessioni demaniali marittime, ma anche che le spiagge sono una risorsa scarsa. Contrariamente a quanto definito dalla mappatura del governo”.

La decisione del Consiglio di Stato raccoglie invece la piena condivisione del Campidoglio che ha già avviato la procedura per i bandi di gara e, contemporaneamente, assicurato la regolare apertura della stagione.