Un’aggressione a colpi di cocci di bottiglia davanti a un fast food all’Eur che ha fatto perdere la vista ad un occhio ad un 20enne. E ancora calci e pugni all’amico della vittima. Tutto per una discussione avvenuta poco prima, la fila saltata al fast food.
Pestarono due ragazzi davanti a un fast food all’Eur
E’ successo lo scorso 15 gennaio ed ora dopo mesi di indagini la polizia è arrivata ad identificare e arrestare due giovani, uno era minorenne all’epoca dei fatti, che avrebbero aggredito e attentato alla vita di un ragazzo. Per loro l’accusa è tentato omicidio in concorso.
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La lite per la fila saltata al fast food
Secondo quanto ricostruito nelle indagini coordinate dalla Procura ordinaria e la Procura dei minori, le vittime, due ragazzi poco più che ventenni, insieme ad un amico, sono state aggredite da un gruppo di ragazzi con i quali, per futili motivi, avevano discusso poco prima. Pare che il motivo del litigio fosse partito perché avevano saltato la fila al fast food.
L’aggressione a colpi di bottiglia
Uno degli aggressori avrebbe spaccato una bottiglia e con il coccio avrebbe colpito svariate volte al volto la più giovane delle vittime che ha poi perso la vista all’occhio destro. L’altra vittima è stata invece picchiata con calci e pugni.
Le indagini
Le indagini, fin da subito condotte dagli investigatori del IX Distretto Esposizione, si sono rivelate molto complesse. I poliziotti hanno effettuato una serie di accertamenti tecnici e proprio incrociando i vari risultati sono giunti all’individuazione di una serie di sospettati.
Sono quindi emersi ulteriori riscontri investigativi che hanno consentito di identificare, anche attraverso le immagini delle telecamere della video sorveglianza, 2 giovani.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti sarebbe stato il minorenne (all’epoca dei fatti) a sferrare i colpi con il coccio di bottiglia.
Le misure cautelari
Le Procure, con gli elementi acquisiti, hanno chiesto ed ottenuto dai competenti Giudici per le indagini preliminari l’emissione delle misure cautelari.
Per il minore è stato disposto inizialmente il collocamento presso l’Istituto penale per i minorenni. Poi, la magistratura specializzata ha deciso per il collocamento in una comunità.
Mentre a carico del maggiorenne è stata applicata la misura degli arresti domiciliari. In entrambe le ordinanze il reato contestato è il tentato omicidio in concorso. Resta invece indagato un terzo ragazzo, minorenne all’epoca dei fatti, individuato nell’ambito della stessa indagine.