Home NOTIZIE CRONACA Cadavere di un 39enne tunisino trovato sotto il cavalcavia Nomentana: è giallo

Cadavere di un 39enne tunisino trovato sotto il cavalcavia Nomentana: è giallo

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Nella notte tra lunedì 16 e martedì 17 ottobre il cadavere di un uomo tunisino di 39 anni è stato rinvenuto in circostanze misteriose sotto il cavalcavia della circonvallazione Nomentana, all’angolo di via Livorno.

Il corpo dell’uomo, noto per essere un senza fissa dimora, giaceva in uno stato avanzato di decomposizione, senza apparenti segni di violenza.

Il ritrovamento del cadavere

Le autorità sono entrate in azione immediatamente, con i carabinieri della VII sezione rilievi che si sono precipitati sul luogo per indagare su questa situazione sinistra.

La domanda che tutti si pongono è: cosa è accaduto a questo uomo e come ha finito sotto il cavalcavia Nomentana? Un enigma che ha scatenato un vortice di speculazioni e interrogativi.

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I carabinieri indagano sul ritrovamento del cadavere

Nessun segno di violenza

L’assenza di segni evidenti di violenza solleva domande inquietanti. Difficile dire se questa morte possa essere stata frutto di un tragico incidente, oppure dietro alla vicenda c’è la possibilità di un omicidio.

Il corpo è stato trasportato all’obitorio del Verano per l’autopsia, ma molte domande rimangono senza risposta. Gli investigatori stanno analizzando ogni aspetto della sua vita, cercando indizi che possano gettare luce sulla vicenda.

Una tragedia simile

Vicende simili purtroppo ne capitano spesso nella Capitale, con il rischio di un’escalation nel momento in cui le temperature dovessero assestarsi su medie più in linea con l’autunno.

Nel seminterrato di un edificio a Centocelle, Roma, è stato rinvenuto il 30 settembre scorso il corpo di un uomo marocchino senza dimora, grazie all’allarme dato dai preoccupati residenti che avevano avvertito un forte odore sospetto.

La scoperta macabra è avvenuta grazie all’intervento della polizia del commissariato Prenestino e dei vigili del fuoco. La vittima, un uomo di 50 anni, giaceva in stato di decomposizione su un letto improvvisato.

Si ipotizza che avesse fatto lavori di ristrutturazione nell’edificio e avesse copiato le chiavi del seminterrato per usarlo come rifugio, presumibilmente pensando che fosse poco frequentato.