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“Aiutiamoli a casa loro” la solidarietà che crea sviluppo – IL SERVIZIO

Qui la copertina della puntata di Extra “Aiutiamoli a casa loro” la solidarietà che crea sviluppo.

“Aiutiamoli a casa loro: ormai è uno slogan di cui la politica si è appropriata negli ultimi anni ma questa è, in fondo, una delle ricette che gli antropologi da sempre suggeriscono per provare a gestire il fenomeno dell’immigrazione.

Come insegna la storia, l’uomo ha sempre sentito il bisogno o l’esigenza di migrare e tra i fattori che sin dalla notte dei tempi lo hanno spinto a lasciare la propria terra di origine c’è la ricerca di condizioni di vita migliori: quando nasci o cresci in un contesto di povertà, dove anche procurarsi di che vivere ogni giorno è un’impresa disperata e mancano servizi essenziali e opportunità di miglioramento, la necessità di fuggire altrove diventa di vitale importanza.

Ma non è soltanto la fame o la ricerca di migliori condizioni economiche a mettere gambe ai popoli: la cronaca di questi ultimi decenni insegna che si fugge dalla guerra, come conferma drammaticamente anche il conflitto in Ucraina, ma anche dalla siccità e dalle inondazioni che per effetto dei cambiamenti climatici saranno sempre più frequenti e devastanti.

Ma se contro le catastrofi ambientali si può fare poco se non cercare di mitigarne gli effetti e cambiando le politiche globali, contro i fattori economici e sociali la comunità internazionale ma anche i singoli stati possono fare molto per cambiare le condizioni in cui vivono le popolazioni più povere e in difficoltà. Lo hanno capito da decenni le organizzazioni no-profit, religiose e laiche, che attraverso le missioni portano aiuti immediati e progetti di sviluppo che, partendo spesso dalla sanità e dall’istruzione, costruiscono i presupposti per un miglioramento delle condizioni di vita, la creazione di opportunità lavorative o di vere e proprie attività di impresa: tutti presupposti che possono contribuire al cambiamento e a rendere meno inospitali luoghi poveri di risorse e di opportunità, dove altrimenti l’unica speranza di sopravvivenza resta proprio la fuga.”

Per rivedere la puntata integrale clicca qui: PUNTATA EXTRA.