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Quanto è ancora attuale la Costituzione Italiana? – IL SERVIZIO

Qui la copertina della puntata di Extra “Quanto è ancora attuale la Costituzione Italiana?”.

“È la legge fondante, quella su cui sono state fissate le fondamenta dello Stato italiano e che si posiziona al vertice della gerarchia delle fonti nell’ordinamento giuridico della nostra Repubblica: approvata con il voto dell’Assemblea Costituente del 22 dicembre 1947, oltre un anno dopo il referendum con cui i cittadini italiani scelsero di abbandonare la monarchia, la carta costituzionale è entrata in vigore il 1° gennaio del 1948 e da allora è un faro per chiunque abbia governato il paese negli ultimi decenni.

Come insegnano a scuola, la costituzione italiana è democratica, rigida e lunga: il significato di democratica è abbastanza scontato, perché fa riferimento al fatto di essere stata votata dall’assemblea costituente eletta dai cittadini. Ma la carta è anche lunga, perché non si limita a disciplinare l’organizzazione dello stato e i diritti fondamentali dei cittadini ma al contrario, detta numerose norme che riguardano i compiti dello stato e i rapporti sociali ed economici – come per esempio i diritti allo studio, alla salute e dei lavoratori – e infine “rigida”, nel senso che non può essere modificata per mezzo di una legge ordinaria ma richiede procedure e maggioranze parlamentari più ampie. Proprio quest’ultima caratteristica, che sembra voler ammonire che la costituzione venne fatta per durare a lungo nel tempo, ha contributo negli anni a rafforzare nell’opinione pubblica che questa legge sia qualcosa di assolutamente immutabile, quasi sacro.

Questo è accaduto anche in tempi recenti quando nel dibattito politico si è verificata la necessità di cambiare qualche aspetto della carta costituzionale: puntualmente, i partiti si dividono tra accesi sostenitori dell’obbligo di integrità da una parte e quanti dall’altra ritengono che apportare delle modifiche non sia solo legittimo ma necessario per aggiornare un documento che, altrimenti, nel suo immobilismo rischia di non essere più in grado di rispondere alle esigenze del paese. In realtà, poi, se si vanno a scorrere gli annali dell’attività parlamentare si scopre che il testo della nostra costituzione è già stato modificato in più occasioni e l’ultimo caso è stato quando si è ridotto il numero dei parlamentari da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori elettivi, riforma confermata dagli elettori con il referendum popolare dello scorso 2020.”

Per rivedere la puntata integrale clicca qui: PUNTATA EXTRA.