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Ita-Alitalia: un paese senz’ali

 

Liz battaglia, assistente di volo Alitalia, Elena Paola Gaggini giornalista autrice del libro: “Senza più ali per volare” e l’Avvocato Alessandro Rizzo che segue circa 400 cause degli ex lavoratori Alitalia, ci introducono alla vera storia di Alitalia, ben diversa da quella che ci hanno raccontato.

Elena Gaggini parte dal suo libro nel quale racconta le:

“Esperienze umane del suo personale navigante, cioè di quelle donne e di quegli uomini che hanno contribuito a delinearne la “bella storia” svolgendo il proprio lavoro con passione e dedizione.

peculiarità e ai risvolti più nascosti delle attività di pilota e assistente di volo e, nello specifico, alle testimonianze di tanti validi professionisti che hanno reso Alitalia grande nel mondo”.

Spiega le difficoltà del personale Alitalia, un lavoro usurante anche se non riconosciuto come tale, cambiamenti di fuso orario rapidissimi senza possibilità di recupero, l’organismo non ha il tempo di recuperare, la pressurizzazione dell’aereo (come un palloncino che “si gonfia in volo” e “si sgonfia a terra” continuamente). Questo può causare, per esempio, problemi circolatori e di fertilità. Inoltre gli aerei non sono schermati dalle radiazioni, questo specialmente nei voli a lungo raggio quando l’aereo vola ad altissima quota può causare problemi di salute, gli studi sono tanti ma fino ad ora nessuno, secondo la Gaggini, ha avuto ancora il coraggio di mettere in relazione questo lavoro e i danni alla salute come causa ed effetto.

Difficoltà ad avere una vita privata normale, spesso i lavoratori devono trasferirsi dalla loro città, gli orari “sballati” e le lunghe assenza rendono difficile avere relazioni sociali e anche farsi una famiglia, per esempio uscendo con gli amici non si può bere un bicchierino in più, perché è vietato e Alitalia faceva controlli casuali.

Ex dipendenti Alitalia: privilegiati o capro espiatorio?

Liz Battaglia ricorda che ci sono circa 2.000 persone, ex dipendenti Alitalia in cassa integrazione, di cui 1.200 piloti e assistenti di volo, in causa per poter riottenere un posto di lavoro, a fronte di due selezioni di lavoro che ha fatto Ita senza considerarli.

Ci sono gravi ritardi dei pagamenti da parte dell’Inps, ciò causa gravissime difficoltà economiche, specialmente se marito e moglie sono naviganti, oppure per le famiglie mono reddito. Soldi che provengono da tasse pagate e soldi del fondo volo di solidarietà aereo. Liz Battaglia da gennaio ad oggi, ha percepito da Inps 430,85 €, pensate a chi ha mutui o deve pagare affitto, bollette e mettere un piatto caldo in tavola.

Gli ultimi ritardi sarebbero imputabili ai commissari in amministrazione controllata. Quindi da una parte gli ex dipendenti vengono ridotti allo stremo, le cause hanno tempi lunghi e a volte le udienze vengono rimandate, un problema serissimo di cui nessuno parla. Peraltro emolumenti e premi per i commissari sono letteralmente uno schiaffo alla miseria. Tutto ciò fa il gioco di Ita che tira al ribasso, offrendo contratti a condizioni peggiorative. Le atre grandi compagnie europee offrono stipendi e pensioni decisamente più elevate.

Alitalia venduta ad Ita per un solo euro

L’avv. Rizzo sottolinea che Alitalia è stata venduta ad Ita per un solo maledetto euro!

Ma cosa ha ceduto Alitalia ad Ita? Non si sa precisamente perché il contratto firmato il 14 ottobre 2021 è secretato, nonostante le numerose istanze di accesso a Ita, Alitalia e Ministero dello sviluppo economico.

Se fosse vero che Ita ha comprato da Alitalia “soltanto” 52 aeromobili, è evidente che 52 aerei non possono valere 1 euro, così come è evidente che quella cessione deve essere accompagnata da una serie di condizioni che formano l’esatto corpus di ciò che è stato venduto.

Ita ha iniziato a volare il giorno dopo la cessione e l’ultimo volo Alitalia, il 15 ottobre utilizzando gli stessi codici e soprattutto gli stessi slot (la vera ricchezza di una compagnia) ovvero la fascia oraria assegnato dall’aeroporto alla compagnia aerea per poter operare i voli.

L’avvocato approfondisce diversi aspetti, tra cui i criteri di assunzione di Ita che sembrerebbero favorire l’assunzione di tesserati dei sindacati confederali, Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporit che hanno firmato l’accordo a discapito dei tesserati di altri sindacati che quell’accordo si sono rifiutati di firmarlo.

Nel finale Liz Battaglia ricorda la Maxi Causa del 18 maggio al tribunale di Civitavecchia, che vede imputati, tra gli altri Luca Cordero di Montezemolo.