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Cospito, blitz anarchico all’Altare della Patria. Oggi presidio davanti alla Cassazione: si decide sul 41bis

Blitz degli anarchici all’Altare della Patria, alla vigilia della decisione della Cassazione che oggi dovrà scegliere se revocare il 41 bis ad Alfredo Cospito in sciopero della fame da quasi quattro mesi. Nel pomeriggio di ieri giovedì 23 febbraio un gruppo di manifestanti ha srotolato dal tetto del Vittoriano uno striscione con la scritta “L’Italia tortura. Con Alfredo, no al 41bis”.

Bloccati e identificati subito dopo dalle forze dell’ordine. Secondo quanto diffuso dai sostenitori della causa, sono 5 i fermati di cui tre a rischio denuncia per vilipendio, interruzione pubblico servizio  e accensione esplosioni pericolose. Sul tetto dell’Altare della Patria oltre allo striscione infatti i manifestanti hanno acceso anche dei fumogeni.

Cassazione decide sul 41 bis di Cospito: presidio movimenti in piazza Cavour

Massima allerta oggi a Roma dove proprio in occasione della decisione della Corte di Cassazione sul 41 bis di Cospito, è stato organizzato dai movimenti un presidio davanti al Palazzaccio in piazza Cavour alle 11. 

I giudici della Suprema Corte sono chiamati a decidere se respingere l’istanza, ribadendo il carcere duro per Cospito, annullare il provvedimento della Sorveglianza o rinviare gli atti per una nuova valutazione. Cospito ora ricoverato nell’ospedale San Paolo di Milano sta assumendo integratori ma ha già annunciato di essere pronto a tornare al digiuno totale in caso di sentenza sfavorevole.

Polemiche sulla sicurezza dell’Altare della Patria

Il blitz all’Altare della Patria è stato condannato da diversi esponenti politici e delle istituzioni e accende le polemiche sulla sicurezza del monumento. “Manifestare il proprio pensiero e anche il proprio dissenso è un legittimo diritto – dichiara il presidente del Senato, Ignazio La Russa. Ma farlo in questo modo all’Altare della Patria, monumento simbolo dell’Unità nazionale e che rende onore a chi ha sacrificato la vita per la nostra Nazione è una provocazione e un oltraggio inaccettabile”.

E’ intervenuto su Twitter il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: “La profanazione dell’Altare della Patria costituisce un atto gravissimo, un’offesa a un luogo simbolo dell’identità nazionale. Ho immediatamente sentito i dirigenti preposti al sito che mi faranno pervenire a breve una relazione”.

(eg)