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Stato di sofferenza economica per Roma Tpl. Troppi ritardi nei pagamenti degli stipendi

Rabbia, sconforto e frustrazione. Questo è lo stato d’animo denunciato dai sindacati riferendosi ai lavoratori di Roma Tpl che lamentano dei ritardi nei pagamenti degli stipendi.

“Dopo l’accredito della tredicesima mensilità, slittata dal 20 dicembre 2022 al 2 gennaio 2023, i lavoratori e le lavoratrici della Roma Tpl sono ancora in attesa dello stipendio di dicembre 2022, e tra dieci giorni andrebbe accreditato lo stipendio di gennaio 2023”, dicono da  Confail-Faisa.

“Questo fatto è deplorevole, in quanto lede ulteriormente la dignità dei lavoratori creando discriminazioni e favoritismi tra colleghi – dice il segretario regionale Paolo Ventura – favorendo malumori che si riflettono sulla sicurezza dello svolgimento del servizio dal momento che psicologicamente lo status non è proprio dei migliori per condurre un mezzo di 20 tonnellate con 200 persone a bordo nella periferia romana. Tutto questo, a quanto pare, con il benestare dell’amministrazione capitolina che dovrebbe intervenire e sanzionare ma non lo fa”.

Il 18 gennaio scorso i vertici di Roma Tpl hanno affrontato la questione con i rappresentanti dei lavoratori confermando di fatto che “fino a maggio compreso siamo riusciti a liquidare le retribuzioni in modo pressoché puntuale, o comunque con uno scostamento di giorni molto contenuto, ma la situazione obiettivamente è peggiorata nella seconda parte dell’anno. Abbiamo avuto un progressivo sfilacciamento, siamo stati costretti a pagare la quattordicesima in due rate, abbiamo tardato anche nel pagamento della tredicesima e abbiamo avuto ritardi un po’ tutti i mesi”.

Con l’aumento dei costi, soprattutto del carburante, la società conferma di essere in difficoltà. “Siamo in uno stato di sofferenza economica che si acutizza verso la conclusione dell’anno. Ciò che si riverbera in ritardi nell’adempimento dei nostri obblighi verso i creditori, siamo in difficoltà evidente sia verso i lavoratori sia verso i fornitori. È una difficoltà insormontabile per le nostre capacità”.

Per il ritardo dei pagamenti però si ricorda quanto avvenuto nel 2015. “Ancora vivo è il ricordo dei fatti avvenuti nel 2015, quando prossimi a non percepire lo stipendio da tre mesi consecutivi – dice Ventura – i lavoratori in maniera del tutto autonoma e spontanea si fermarono per ben otto giorni, bloccando i depositi e mettendo in ginocchio interi quartieri per far ascoltare la loro voce. Un vero dramma, in tutti i suoi aspetti, che auspichiamo non si ripeta mai più”.

È stato quindi lanciato un appello a Roma Capitale e a Roma Tpl perché la questione stipendi venga risolta una volta per tutte.