Home VIDEO INTERVISTE DANNI DA VACCINO: RACCOLTE 40.000 FIRME

DANNI DA VACCINO: RACCOLTE 40.000 FIRME

La seconda parte dell’esterna girata il 29 novembre a Roma in occasione della manifestazione “Ri-uniti per la Ri-nascita” che ha visto la consegna in Parlamento delle oltre 40.000 firme della petizione popolare per l’inviolabilità del corpo e le testimonianze dei ragazzi danneggiati.

La Manifestazione si apre in Piazza dei Santi Apostoli a Roma con la raccolta delle ultime firme, in piazza conosciamo e intervistiamo Giuseppe e Andrea entrambi sulla sedia a rotelle e gravi problemi di salute dopo la vaccinazione.

Poi si parte verso il Parlamento per la consegna delle firme, durante il tragitto intervistiamo Carmen Amadio, sanitaria sospesa e tra gli organizzatori dell’iniziativa. Arrivati in piazza del Parlamento dopo un breve benvenuto, entrano a consegnare le firme.

Dopo la consegna delle firme, un’intervista collettiva con i toccanti interventi di Giuseppe, Andrea, Carmen Amadio e Ciro Silvestri del sindacato FISI.

Ci spostiamo di nuovo in Piazza dei Santi Apostoli dove si susseguono gli interventi, Carmen Amadio legge la commovente “Lettera ad un Angelo” dedicata a Camilla Canepa morta a soli 18 anni dopo la vaccinazione AstraZeneca per una trombosi scatenata da quella maledetta iniezione.

Ma è nel pomeriggio che la manifestazione prende una svolta, verso le 16.30 la manifestazione si sposta davanti alla RAI dove Andrea e Giuseppe chiedono a gran voce che qualcuno venga ad ascoltarli, chiedono di parlare con Burioni, Fazio, Vespa che hanno pubblicizzato il vaccino. Ma sebbene la RAI dovrebbe essere un servizio pubblico, la nostra TV, dal momento che paghiamo il canone, o più propriamente ne siamo obbligati, nessuno scende a intervistare o a confrontarsi con Giuseppe e Andrea. Segue l’intervento di Ciro Silvestri che si rivolge direttamente anche alle forze dell’ordine.

Per finire l’intervista a Flavia Borella licenziata dalla grande distribuzione perché non voleva indossare la mascherina, sebbene oggi per legge non sia più obbligatoria.