Home PROGRAMMI A VISO SCOPERTO Morti, danneggiati e diritto alle cure (con Andrea Caldart e Antonio Verdone)

Morti, danneggiati e diritto alle cure (con Andrea Caldart e Antonio Verdone)

Morti improvvise e danneggiati, dopo la campagna di inoculazione di massa, sono ormai una quotidianità, una certezza volutamente ignorata dall’informazione mainstream, dalle istituzioni e dalla politica tutta e non potrebbe essere diversamente considerate le evidenti responsabilità. Un fenomeno del tutto italiano perché negli altri paesi sono state fatte ammissioni importanti e avviati percorsi di cura e di recupero per i danneggiati.

Lo sottolinea Andrea Caldart, Editore di Quotidianoweb.it, nel suo articolo <<Danneggiati: i dimenticati della “libertà>>:

Abbandonati, stanchi, delusi, soli questa la fotografia del popolo dei danneggiati, che prosegue giornalmente lo scorrere di una vita che si è fermata e lasciata nel limbo dalla “libertà” …. Nei secoli gli uomini hanno vissuto varie fasi storiche dove venivano impartite lezioni di libertà a suon di guerre, ghigliottinate e spade, ma mai si era visto un declino dell’uomo evoluto come nell’epoca del ricatto pandemico...

Sono i danneggiati dal ricatto della vaccinazione che oggi sono condannati ad un dolore fisico e psicologico perché anche quando si raccontano, rivivono doppiamente il dolore che hanno inoculato, smarrendo nello sconforto anche quella forza di gridare il proprio dolore…

Obbligati ad emanciparsi (inocularsi) per una “libertà” che invece li ha resi schiavi di un silenzioso invincibile nulla, da cui oggi devono difendere la loro possibilità di vita…

Chi nega o prova ad occultare le colpe dell’uomo sui danneggiati, va condannato.

Accesso alle cure: è caos totale

Nel secondo articolo, scritto in collaborazione con L’avv. Antonio Verdone del Foro di Cagliari, “Condizioni per l’accesso alle cure: caos totale”, si sottolinea come in ogni regione, in ogni Asl, in ogni ospedale siano in vigore regole diverse per chi deve essere ricoverato, o avere accesso al pronto soccorso e per gli accompagnatori o visitatori.

Come non ricordare la morte della religiosa novantenne Suor Raffaella Boffardi, che lo scorso 18 luglio rimase due ore “parcheggiata” in un’ambulanza all’esterno dall’Ospedale di Nocera Inferiore, mentre attendeva che le venisse fatto il tampone.

Come abbiamo visto nelle scorse puntate dedicate alla malasanità, per esempio a Vibo Valentia perfino per gli accessi in pronto soccorso in condizioni gravi, non si accede senza l’esito del tampone negativo, anche in assenza di sintomi influenzali, il che presuppone il venir meno del diritto alle cure, diritto che a volte viene meno anche una volta accettati, messi su una barella a morire soli e senza cure, come nel caso di Giuseppe Giuliano. I parenti invece semplicemente non possono entrare nemmeno con tampone negativo e mascherina.

Nell’ottusa e inumana applicazione di queste inutili norme, si configura la volontà di sopprimere il diritto fondamentale alle cure. Ne parliamo con l’avv. Verdone, che evidenzia le storture legislative e le crepe costituzionali.

Il caso Sommajuolo

La recente scomparsa del giornalista televisivo Armando Sommajuolo, dimostra l’attitudine dei media di regime nell’immane sforzo di difendere l’indifendibile, di tentare di nascondere ciò che è sotto gli occhi di tutti, arrivando a omettere notizie rilevanti. Come nel caso dell’articolo di Bufale.net

Nessuna fonte oggi, come nessuna fonte era utilizzabile nei giorni scorsi quando abbiamo parlato di Enrica Bonaccorti. Nel caso di Armando Sommajuolo, che ricordiamo aveva appena 70 anni, non ci sono notizie sulla malattia di cui soffriva. Ciò significa che quanto sta emergendo in queste ore sul web, con ipotesi legate al vaccino che avrebbe peggiorato il suo caso clinico, sono ovviamente solo supposizioni non veritiere.

Nessuna fonte? Eppure lo stesso Sommajuolo aveva denunciato i suoi sospetti, un po’come se andassi dal medico lamentando un fortissimo male alla testa e il dottore rispondesse: “Non è vero, manca la fonte!”,

Due post sul profilo Facebook del giornalista sono molto chiari, il primo del 22 febbraio qui: https://www.facebook.com/armando.sommajuolo/posts/10225778221916776

post Sommajuolo 22 febbraio
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Il secondo del 29 maggio qui: https://www.facebook.com/armando.sommajuolo/posts/10226389237631787

post Sommajuolo 29 maggio
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