Home NOTIZIE ATTUALITÀ Aumento prezzi sigarette 2023, cosa cambia dal prossimo anno: “Rincari del 10%”

Aumento prezzi sigarette 2023, cosa cambia dal prossimo anno: “Rincari del 10%”

Brutta notizia per gli amanti delle “bionde”. Da gennaio 2023 potrebbe scattare un aumento dei prezzi sui pacchetti di sigarette. Si parla di un rincaro che si aggirerebbe tra i 15 e i 20 centesimi. L’aumento previsto nella bozza della manovra di bilancio sarebbe spalmato su tre anni, fino al 2025.

Dal 1° gennaio perciò per comprare un pacchetto di sigarette bisognerà pagare circa 20 centesimi in più, e tra i 10 e i 15 nei successivi anni. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera una norma inserita nella bozza della legge di Bilancio alza l’accisa cosiddetta “specifica”, che in Italia è tra i più bassi d’Europa, da 23 a 36 euro per 1.000 sigarette nel 2023, a 36,50 euro per 1.000 sigarette nel 2024 e a 37,00 euro per 1.000 sigarette a partire dal 2025. Il che significa appunto un costo di circa 20 centesimi in più a pacchetto il primo anno e tra i 10 e i 15 centesimi in media nel triennio successivo.

Rincari anche per le sigarette elettroniche

Anche le sigarette elettroniche potrebbero subire una tassazione più alta. Per le e-cig però, l’incremento sarebbe minore: 8 centesimi per ml (millilitro) per i prodotti senza nicotina e di 13 centesimi per quelli con nicotina. Un’operazione che secondo alcune stime porterebbe nella casse dello Stato oltre 100 milioni di euro.

L’ufficialità però ancora non c’è. Per evitare la corsa al pacchetto e ai rifornimenti di bionde, infatti di norma si aspetta l’ultimo momento utile.

Aumento medio del 10%

Secondo Assotabaccai Toscana, riporta la Nazione, i rincari potrebbero essere di almeno il 10%. “Gli aumenti corposi sono nell’ordine del 10%, gli adeguamenti periodici arrivano al massimo al 3-5%. Ci aspettiamo perciò un rincaro – commenta Giovanni Verdiani, vice presidente nazionale di Assotabaccai – di almeno il 10%. Ciò significa che su un pacchetto che costa 5 euro, si spenderanno dal 2023 attorno ai 50 centesimi in più”. (eg)