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Bancomat e carte di pagamento, come tutelarsi dalle truffe: alcuni consigli

Foto Cecilia Fabiano - LaPresse 25-09-2019 Roma ( Italia ) CronacaFisco, detrazioni fiscali per chi usa il bancomat Nella foto: un pos Photo Cecilia Fabiano - LaPresse September 25, 2019 Rome ( Italy ) NewsTax deductions for bancomat use

Le frodi ai danni di possessori di carte di pagamento si moltiplicano e al tempo stesso si fanno sempre più sofisticate e tecnologiche. Per non farci trovare impreparati è importante seguire alcuni accorgimenti.

Ecco quali sono a oggi le più frequenti truffe e i suggerimenti per prevenirle, e correre ai ripari nel caso i malintenzionati abbiano già agito.

Può accadere con un prelievo all’ATM o a causa di un acquisto online su un sito poco sicuro. Le truffe ai danni dei proprietari di carte di pagamento sono sempre più frequenti.

Le modalità per sottrarre denaro da una card sono molteplici e sempre più ingegnose: dal phishing alla clonazione della carta, passando per la sottrazione del codice pin.

Il phishing: cos’è e come starne alla larga

Si tratta della tipica truffa telematica messa in atto per estorcere i dati della carta o del conto corrente collegato. I malintenzionati si fingono membri di un’organizzazione affidabile.

Ad esempio, potrebbero simulare di far parte di una compagnia assicurativa, telefonica o della stessa banca che ha emesso la carta di pagamento. A quel punto, inviando e-mail o sms al malcapitato possessore della tessera elettronica, proveranno a estorcere i dati di accesso invitandolo a comunicarli di sua volontà, con una richiesta pretestuosa. I dati saranno quindi utilizzati per sottrarre denaro dal conto corrente o dalla carta.

Come possiamo proteggerci da questo tipo di frode? Anzitutto evitiamo di fornire i dati della nostra carta di pagamento a seguito di richieste pervenute via e-mail o sms da parte di soggetti non meglio identificati che si spacciano per aziende note o per la nostra banca. Se ci arriva una richiesta simile, leggiamo con attenzione la comunicazione per comprendere se si tratti di una richiesta legittima o meno.

Evitiamo di agire d’impulso. Contattiamo subito il servizio clienti del nostro istituto bancario o dell’azienda mittente della comunicazione per accertarci che ci abbiano effettivamente inviato quella richiesta. In generale, nessuna banca chiederà mai ad un suo cliente i dati di una carta di pagamento via mail o SMS. Comunicazioni di questo tipo sono, quindi, da bollare immediatamente come sospette. È importante non agire mai di fretta e prendersi sempre tutto il tempo per analizzare la richiesta.

Sottrazione del pin della card: si previene così

Le carte di pagamento sono solitamente dotate di un codice pin. Si tratta di un sistema di protezione numerico fondamentale in caso di furto della carta. Viene da sé che un malintenzionato che entri in possesso sia della carta che del codice pin potrà servirsene liberamente, prelevando da uno sportello ATM anche l’intero importo del nostro conto corrente, prima che la carta venga bloccata in seguito a segnalazione alla banca emittente.

È perciò buona norma non comunicare mai a nessuno il pin della nostra carta di pagamento. Si tratta di un dato strettamente personale da tenere a mente. Evitare di annotarlo su appunti cartacei o digitali da portare con sé, insieme alla carta stessa.

Clonazione della carta di pagamento: proteggiamoci con gli alert

Tutte le carte di pagamento, di debito e di credito, possono essere clonate tramite vari stratagemmi. Una volta duplicate possono essere usate all’oscuro del titolare. Possiamo accorgerci della clonazione della nostra card se notiamo ammanchi sospetti di denaro, non collegati ad alcuna transazione che abbiamo effettuato. Naturalmente una carta clonata può essere usata senza l’autorizzazione del titolare.

Come facciamo a scoprire subito se stanno tentando di utilizzare il duplicato della nostra carta? Possiamo attivare i sistemi di alert previsti dalla nostra banca (come e-mail, sms o notifica via app) che ci avvisano di ogni tentativo di utilizzo dello strumento, dunque anche quelli fraudolenti.

Inoltre, è possibile attivare i sistemi di sicurezza per verificare l’identità di chi esegue le transazioni online, come ad esempio l’autorizzazione a due o più fattori, che accerta se siamo effettivamente noi che stiamo usando la card tramite l’invio di codici via SMS e l’inserimento di una password statica.

(sg)