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Incidenti sul lavoro nel Lazio, i sindacati: “Numeri in aumento a causa del caldo”

Aumentano nei mesi estivi gli infortuni e le morti sul lavoro. È quanto emerge dal bollettino del Ministero della Salute: nel mese di giugno si è registrato un +9% e nei soli primi quindici giorni del mese di luglio la mortalità da stress da caldo in Italia nei luoghi di lavoro è del +21%, per un totale di 733 persone su 33 città italiane. Le Provincie del Lazio di maggior interesse sono state Latina con +72% e Viterbo +52%.

Motivo per cui a Segreteria Regionale della UGL Lazio ha chiesto all’INAIL come applicare le indicazioni pratiche, fornite dallo stesso Istituto, per prevenire questi infortuni. Si legge in una nota della UGL Lazio: “Nei primi giorni del mese di Luglio INAIL ha pubblicato un vero e proprio decalogo per prevenire le patologie da colore nei luoghi di lavoro, un vademecum dedicato a lavoratori, datori di lavoro e a tutti gli addetti ai lavori della prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro quali RSPP, (Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione), Formatori, Coordinatori della Sicurezza nei cantieri edili (CSE e CSP).

Nello specifico nei giorni scorsi il documento dell’ INAIL è stato analizzato dalla Segreteria Regionale della UGL Lazio, per capire come applicare le indicazioni pratiche per coloro che lavorando in determinate condizioni dove per necessità di produzione non è possibile adottare tutti gli accorgimenti di comfort lavorativo, così come per coloro che lavorano all’aperto, appunto nell’ edilizia ed in agricoltura, ricordando che il territorio Laziale sta soffrendo un periodo di siccità e che a soffrire non è solo il clima… ma soprattutto il nostro territorio prevalentemente il sud del Lazio e pochi sono stati gli interventi dell’ amministrazione regionale per queste problematiche; a soffrire non solo il territorio, anche quei lavoratori che per caratteristiche devono lavorare in condizioni In linea con le produzioni”.

Ha poi aggiunto il Segretario Regionale UGL Lazio Armando Valiani: “Perché ancora la cultura della sicurezza è ben lontana dalla concretezza, resta troppo spesso un argomento sulla carta, nei media, nelle cronache e ben poco attualizzata. Cultura, prevenzione e sicurezza devono essere argomenti agli ordini del giorno, solo così possiamo dare forza a tutti i nostri sforzi nei tavoli di lavoro nel cercare soluzioni, altrimenti ogni sforzo resterà vano e incidenti, morti, infortuni e malattie professionali continueranno incessantemente ad esistere”.

G.