Home NOTIZIE CRONACA Rifiuti Roma, Cgil e Legambiente: “Inceneritore ritorno al passato, brucia posti di...

Rifiuti Roma, Cgil e Legambiente: “Inceneritore ritorno al passato, brucia posti di lavoro”

Mentre Roberto Gualtieri, con la collaborazione di Simonetta Tunesi, studia il nuovo piano rifiuti per Roma, Legambiente e Cgil attaccano la scelta di realizzare il termovalorizzatore, progetto di punta del sindaco di Roma. Secondo il sindacato “l’inceneritore è un ritorno al passato. Siamo contrari”.

Sembra troppo tardi ormai. Il piano rifiuti di Roma, che verrà presentato entro fine luglio, farà del termovalorizzatore il progetto portante. Secondo Legambiente e Cgil, però “si parla tanto della pista da sci sul termovalorizzatore di Copenaghen ma non si dice che la Danimarca sta iniziando a pensare di chiudere l’inceneritore, perché il livello e l’investimento di quell’impianto hanno comportato la necessità di importare rifiuti. Il sindaco si confronti su questo”, ha detto il segretario romano Michele Azzola

Natale Di Cola della segreteria della Cgil di Roma e del Lazio, boccia il progetto dell’inceneritore “brucia anche posti di lavoro. L’economia circolare produce lavoro”. Nel piano Cgil-Legambiente per l’economia circolare nella Capitale si legge infatti che diecimila tonnellate di rifiuti indifferenziati non inceneriti possono creare fino a 386 posti di lavoro.

Nel testo si legge inoltre che “senza investimenti straordinari nell’immediato sulla raccolta differenziata e sulla impiantistica della economia circolare entro il 2026 c’è il rischio che i rifiuti siano affidati in appalto a soggetti privati e trattati fuori Regione con il risultato di avere: 3,2 milioni di tonnellate di rifiuti che resteranno indifferenziate e 1,6 milioni di tonnellate di rifiuti che finiranno in discarica”.

Di Cola conclude: “Dopo l’incendio al tmb di Malagrotta qualcuno ci aveva raccontato che in 10 giorni la situazione sarebbe stata risolta invece, come purtroppo dicemmo allora, si protrarrà almeno fino a fine mese e non c’è stato ad oggi nessun intervento strutturale che ci possa fare dire che in autunno non ci sarà un’altra crisi”.