Home NOTIZIE CRONACA La mano dell’uomo sull’incendio di Centocelle: il rogo partito dall’ex campo rom

La mano dell’uomo sull’incendio di Centocelle: il rogo partito dall’ex campo rom

La mano dell’uomo sull’incendio di Centocelle. Un inferno di fuoco e fumo nero che ha distrutto gli autodemolitori di via Palmiro Togliatti tenendo sotto scacco per un giorno il quadrante sud est di Roma. Le fiamme sarebbero partite da via Casilina da un’area abbandonata dove ci sono rifiuti interrati degli ex campi rom Casilino 900 e 700 per poi arrivare agli autodemolitori. Una lingua di fuoco che porterebbe alla pista dello smaltimento illecito dei rifiuti e all’ipotesi rogo doloso. Anche visti i diversi inneschi che sarebbero stati trovati nell’area. Al momento comunque gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi. 

L’origine del rogo

Con l’ultimo devastante rogo si intravede così una strategia comune che ha come fulcro il sistema rifiuti della Capitale. E’ l’ipotesi avanzata dall’amministrazione capitolina. “In questo caso il rogo ha avuto origine nelle zone di smaltimento illecito dei rifiuti e non nella parte fruita del parco” commenta l’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi che ha annunciato che il Comune presenterà un esposto in procura.

Gli incendi e la filiera dei rifiuti

“Qui – aggiunge Alfonsi arrivata per un sopralluogo sul posto da dove sarebbero partite le fiamme – c’erano persone fino all’altro ieri. Qui venivano selezionati i rifiuti ‘interessanti’ da rivendere illegalmente. Poi l’incendio si è propagato velocemente nell’area degli autodemolitori, in un percorso senza soluzione di continuità di materiale infiammabile. Tanti incendi e tutti vicini alla filiera dei rifiuti: bisogna riflettere”.

L’ipotesi del “terrorismo ecologico”

Tra i primi a lanciare l’allarme il vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, Roberto Morassut afferma “non possiamo non domandarci se non via sia una regia e l’azione di reti criminali. Se non vi sia un’azione di ‘terrorismo ecologico’ finalizzata a contrastare la possibilità di ricondurre la politica dei rifiuti in un alveo pubblico e trasparente, creando un clima di insicurezza e di paura propria dopo l’annuncio di nuove iniziative”.

Gualtieri: “Non ci faremo intimidire”

“È presto per fare ipotesi – ha detto il sindaco Roberto Gualtieri intervenendo al Tg1 – Certo che dietro c’è la mano dell’uomo, poi si vedrà se sono episodi colposi o dolosi, anche se che qualcuno sia doloso è stato già accertato. Abbiamo deciso di rafforzare le azioni di prevenzione in tutte le zone a rischio e interverremo, come Roma Capitale, con 3 milioni di euro per potenziare gli idranti”.

Avanti con gli impianti

“Come amministrazione andremo avanti nella nostra decisione di dotare finalmente Roma degli impianti di cui una grande Capitale europea ha bisogno – ha aggiunto riferendosi al termovalorizzatore -. Perché il fatto che Roma è priva di impianti determina una situazione fragilissima sul fronte dei rifiuti ed è inaccettabile. Noi non ci faremo intimidire”.

Ombre inquietanti

“E’ la quarta volta che si verificano tali eventi nel giro di nemmeno un mese. A questo punto non sembra affatto frutto del caso. La sola ipotesi che il fuoco possa avere origini dolose getta ombre inquietanti sugli interessi oscuri che minano l’azione del sindaco Gualtieri e della Giunta impegnata a dotare la nostra città del termovalorizzatore e di una efficiente politica di gestione dei rifiuti” ha ribadito anche l’assessore capitolino Alessandro Onorato.