Il progetto di espansione del Centro Agroalimentare Roma (Car) ha ottenuto l’approvazione dalla Regione Lazio, segnando un passo cruciale per il suo avanzamento. Entro il 2028, è previsto un aumento di oltre 200.000 mq della superficie coperta del Car, consolidandolo come il principale mercato in Italia e il terzo in Europa, dopo quelli di Barcellona e Parigi.
L’espansione coinvolgerà le aree adiacenti all’attuale comprensorio del Car, creando un nuovo polo strategico del settore alimentare attraverso il potenziamento delle attività esistenti e l’introduzione di nuovi servizi integrati nel contesto urbano. Inoltre, si prevede un aumento produttivo complessivo del CAR di circa 1500 unità, con un impatto indiretto stimato di circa 1800 posti di lavoro durante la realizzazione del progetto di espansione.
Car, ok all’ampliamento
Fabio Massimo Pallottini, Direttore Generale del Car ha commentato: “L’esito positivo della conferenza di servizi è un risultato importante a cui siamo arrivati grazie al coordinamento della Regione Lazio, al contributo del Comune di Guidonia e di Roma Capitale e che ci incoraggia ad andare avanti a lavorare per efficientare i servizi del Car e a realizzare un hub strategico per il settore agroalimentare italiano, in grado di competere a livello internazionale con un modello virtuoso anche nella sostenibilità ambientale”.
In merito, ha aggiunto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca: “Siamo molto contenti di questo risultato, un traguardo importante che permetterà uno sviluppo sostenibile ed efficiente non solo del Centro Agroalimentare Roma ma di tutta la filiera produttiva del territorio”, ha dichiarato Valter Giammaria, presidente del Car. “Il via libera della conferenza dei servizi al progetto di ampliamento del Centro Agroalimentare Roma è un fatto positivo: il Lazio sarà sempre più protagonista nell’ambito della commercializzazione dei prodotti ittici e ortofrutticoli in Italia, in Europa e non solo. Uno sviluppo virtuoso e sostenibile importante e indispensabile per il nostro territorio, anche e soprattutto per il previsto innalzamento dei livelli occupazionali”.