Salgono di nuovo i pazienti positivi al Covid, un numero che va aggiunto all’ondata di ricoveri ordinari. Negli ospedali della Regione Lazio scatta l’allarme posti letto per chi, Covid o no, ha bisogno di essere ricoverato. Tra aprile e marzo la lista di attesa si è allungata a 700 malati, una crisi che si è riversata anche nei pronto soccorso e sulle ambulanze, bloccate per diverso tempo nelle strutture sanitarie. Ancora più gravi sono le soste lunghissime dei malati che vengono visitati sulle barelle in attesa di un posto in reparto.
Di fronte a tutto questo la Regione Lazio è intervenuta con un piano anti-affollamento, non nascondendo però la paura dettata dai nuovi numeri del Covid. L’impennata dei contagi è accompagnata dalle file che si iniziano ad intravedere di fronte alle farmacie per sottoporsi a tamponi rapidi. La paura e la psicosi di ammalarsi ha scatenato però la rincorsa ai medicinali come Tachipirina, Oki, Brufen o Nurofen che spesso vengono utilizzati dai contagiati per curarsi. Queste precauzioni non servono però a debellare il Covid. Per fare questo servono antivirali e monoclonali. Adesso però chi avrà bisogno di un antinfiammatorio come la Tachipirina o l’Oki farà difficoltà a trovarne.
