A Roma è necessaria una svolta circolare, questo significa però mettere in discussione alcune scelte prese dalla giunta Gualtieri per il nuovo piano rifiuti. Il 15 febbraio è il termine ultimo per partecipare ai bandi del Pnrr e Ama, delegata dalla giunta, è intenzionata a presentare alcuni progetti per la realizzazione di due biodigestori anaerobici, ma a quanto pare questa è una soluzione tutt’altro che green. Gli impianti, previsti a Casal Selce e Cesano, violano il programma ambientale delle Nazioni Unite – Programma ambientale ONU del 2022 che chiede, per contrastare i cambiamenti climatici in corso, il taglio netto del 45% delle emissioni di metano entro il 2030 – inquinano, costano e non rispettano i principi base dell’economia circolare.
Il movimento Legge Rifiuti Zero in audizione lunedì mattina in commissione Ambiente, ha messo sul tavolo numeri e slide per cercare di smontare la scelta della giunta Gualtieri. “Il nostro indirizzo – ha dichiarato a Radio Roma il portavoce del movimento, Massimo Piras – è che Roma si può basare solo sul compostaggio aerobico di piccola e media scala distribuito nei vari municipi compreso il centro storico in cui si possono mettere le macchinette di compostaggio di prossimità o di comunità.” Il movimento ha perciò espresso e sottolineato anche il loro profondo disaccordo con l’intenzione di investire sui due biodigestori anaerobici. Piras ha infatti spiegato che “Gli impianti di digestione anaerobica sono mirati alla produzione di biogas e metano per il recupero di energia.
Il recupero di energia e lo smaltimento in discarica sono fuori dall’economia circolare.”
Non si è alzata però una sola voce a contrastare la scelta della giunta. Anche Daniele Torquati, minisindaco del XV municipio ed esponente del Pd, è dalla parte del territorio. Così anche Europa Verde si schiera con i no, con il consigliere Nando Bonessio che da subito ha contrastato questo progetto. Resta ancora poco tempo però per discuterne. Tra una settimana scade il bando e la prima data possibile per un incontro è il 10 marzo. Le richieste sono quelle di anticipare la discussione che per ora è troppo in là nel tempo, anche se Gualtieri non sembra essere intenzionato ad alcun passo indietro. “Sono impianti puliti e necessari” ribadisce – Io penso che i cittadini sappiano che si sta parlando di impianti verdi e sostenibili. Noi abbiamo deciso di presentare questi progetti”. Chiaro è che dovrà fare i conti con i contrari anche interni alla sua stessa maggioranza.
“Il presidente Palmieri ed i membri della commissione che sono intervenuti (Europa verde – Fratelli d’Italia – lista civica ecologista – M5S) si sono dichiarati favorevoli alla nostra visione strategica ed alternativa – si legge nel comunicato del movimento – ed il presidente ha preso impegno a nome di tutta la commissione a rilanciare la nostra ex proposta di deliberazione di iniziativa popolare n. 104/2020 rispetto al decentramento di nuove funzioni ai Municipi sul ciclo dei rifiuti, al decentramento organizzativo di personale e mezzi dell’azienda AMA spa nei quindici Municipi ed alle linee di indirizzo impiantistiche da noi esposte.” Il movimento non si ferma dunque. “Questa scelta di Gualtieri noi la combatteremo in qualsiasi sede – afferma Massimo Piras – perché è una scelta anacronistica, fuori dall’economia circolare e che pone Roma ai margini di quello che può essere un effettivo progetto di vera sostenibilità ambientale.”