Home NOTIZIE ATTUALITÀ Rifiuti Roma, protesta nel quadrante Est. E continuano a bruciare cassonetti

Rifiuti Roma, protesta nel quadrante Est. E continuano a bruciare cassonetti

Si sono fatti strada tra un sacchetto dell’immondizia e l’altro e sono arrivati fino alla sede Ama di via Calderon de la Barca. Hanno portato con loro i segni di un quartiere ormai invivibile, soffocato da rifiuti e miasmi. Sono gli abitanti del quadrante Est di Roma, in particolare Prenestino e Quadraro. Si sono organizzati sui social e dati appuntamento in strada per far sentire la loro voce.

È nato tutto con una petizione: 500 firme raccolte in pochi giorni hanno dato impulso a un sit-in spontaneo, partito dalle vie del quartiere e arrivato fino agli uffici dell’Ama, dove una delegazione è stata ascoltata. “Il Quadraro non è una discarica”, cantavano i manifestanti. “Ci sentiamo dimenticati”, hanno denunciato.

Basta fare un giro per quelle strade per rendersi conto delle difficoltà dei quartieri della zona. I cassonetti strabordano, le pile di rifiuti occupano addirittura alcune strade, rendendo difficoltoso il transito in automobile. E ad alimentare il malcontento c’è la sensazione che l’attenzione delle istituzioni non sia la stessa per tutti quartieri.

La rabbia dei romani non si limita al quadrante Est della Capitale. Dal primo luglio sono stati 150 i cassonetti dati alle fiamme, in ogni quartiere. Da Nomentano a Trastevere, passando per il Quadraro e Serpentara. La disperazione dei residenti porta a gesti estremi. Ma c’è chi non è mosso solo dalla rabbia. Come una donna di 54 anni, fermata e denunciata dai carabinieri, per aver dato fuoco a tre cassonetti in zona Trastevere.