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    Covid Lazio, D’Amato: “Primi segnali di frenata”. Metodo “israeliano” per i vaccini

    Nel Lazio per il secondo giorno di fila il numero dei casi di coronavirus è stato in diminuzione (1.793 contagi e 15 decessi, tasso di positività al 5%). “Alla prima settimana di zona rossa – ha detto l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato – si vede un primo segnale di frenata”. Preoccupa, però, la pressione dei ricoveri negli ospedali. Sono infatti in aumento i posti letto occupati nelle terapie intensive (+12 rispetto a sabato). Ragion per cui l’assessore alla Sanità ha invitato a mantenere alta la guardia soprattutto nei prossimi giorni.

    Nel frattempo prosegue la campagna vaccinale. “Il Lazio finora è la regione che ha vaccinato più anziani”, ha sottolineato D’Amato, oltre 290 mila over 80 (l’85% dei prenotati) su circa 470mila in regione. Si potrebbe, però, andare più forte ma scarseggiano le dosi, soprattutto del farmaco AstraZeneca. La speranza è che l’arrivo del vaccino di Johnson e Johnson, atteso per la metà di aprile e l’unico monodose, possa imprimere lo sprint necessario in vista dell’estate.

    Per non sprecare le fiale, intanto, la Pisana ha sposato il “metodo Israele”: procedere per fasce d’età e creare quotidianamente in ogni Asl una panchina con la lista di persone da vaccinare in caso di rinunce.