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Violenza sulle donne, un bottone per chiedere aiuto nelle cabine fototessera: dove sono a Roma

le pink box, punti antiviolenza collegati al 1522

Un bottone per chiedere aiuto in caso di violenza collegato al 1522 il numero dell’help line violenza e stalking. Saranno 50 le cabine fototessera, sette a Roma, in grado di collegare le donne in difficoltà alle operatrici del servizio pronte a raccogliere le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking. Le cabine fototessera, pink bok, diventano così punti antiviolenza, e saranno posizionate su tutto il territorio italiano, da Nord a Sud, passando per il centro e privilegiando le aree più “difficili” delle città.

Violenza sulle donne, un bottone per chiedere aiuto nelle cabine fototessera

Grazie a un progetto dell’Associazione Differenza Donna e di Dedem, e con l’expertise tecnico di DMP Electronics, da qui all’estate, 50 cabine Dedem verranno dotate di un device che consentirà alle donne minacciate da qualsiasi forma di violenza, fisica e psicologica, di contattare il 1522 semplicemente premendo un pulsante, inserito in una piccola scatola realizzata tramite stampa additiva, attività nella quale Dedem è leader in Italia.

Dove sono a Roma

A Roma saranno 7 le cabine fototessera predisposte come punto antiviolenza. Tre nei centri commerciali La Romanina, Roma Est e Gulliver e le altre quattro vicine alle stazioni metro delle linee A, B e C: dal centro della Capitale, piazza di Spagna alla stazione Cotral di Battistini e quella di Laurentina e poi ancora alla stazione metro di Torre Spaccata. Due anche nelle province di Latina (centro commerciale Latinafiori) e Viterbo (centro commerciale Tuscia Viterbo).

Differenza Donna: “Strumenti di protezione fondamentali per le donne”

“Diffusione, conoscenza e accesso al 1522 sono strumenti di protezione fondamentali per le donne che stanno vivendo una situazione di violenza – spiega la presidente di Differenza Donna Elisa Ercoli – Contattare il 1522 vuol dire avere la disponibilità, in totale anonimato e riservatezza, di confrontarsi con esperte che ascoltano e restituiscono alla donna come uno specchio la realtà che sta vivendo, facendola uscire da una sottovalutazione che è spesso meccanismo tanto difensivo quanto pericoloso. Grazie a Dedem per diffondere in Italia questa eccezionale opportunità”.

Dedem: obiettivo “Estendere sempre più la rete di cabine pink box”

La scatola “magica” che da più di 60 anni è entrata a far parte della nostra geografia urbana, fotografando ogni anno 10 milioni di volti (oggi le cabine fototessera in Italia sono circa 4mila), sceglie di aderire pienamente al contesto sociale e offrire il suo spazio per la battaglia contro la violenza di genere.

“Con questo progetto Dedem vuole mettere a disposizione la propria infrastruttura per una battaglia che non può che essere dell’intera società – spiega la responsabile Risorse umane dell’azienda Simona Belli -. Se potremo aiutare anche solo una donna a riconquistare la propria libertà il nostro obiettivo sarà stato raggiunto. Dopo un primo test su 50 cabine vorremmo estendere sempre più la rete di cabine pink box”.

Il numero 1522: 54mila chiamate nell’ultimo trimestre 2023

Il numero 1522, Servizio pubblico promosso dal Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è gratuito e attivo 24 ore su 24, attraverso operatrici specializzate accoglie, nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, farsi, albanese, russo, ucraino, portoghese, polacco, le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking. Solo nell’ultimo trimestre del 2023 le chiamate sono state oltre 54mila.

Violenze fisiche e psicologiche, per il 79% delle vittime avvengono in casa

Secondo le ultime statistiche relative al 2023 il 47,6% delle vittime chiede aiuto per violenza fisica, il 36,9% per quella psicologica. Il 64,5% dichiara di aver subito violenza per anni, il 25,5% per mesi, il 10% di aver subito soltanto uno o pochi episodi di violenza. Il 24,8% delle vittime che si sono rivolte al 1522 hanno timore per la propria incolumità e dei propri cari, mentre il 24,3% si sente in grave stato di soggezione. Infine secondo il 79,4% delle intervistate la propria casa è il luogo delle violenze.