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L’approfondimento de giovedì a Non solo Roma con la redazione di “Pink Magazine Italia”

Menopausa, un argomento ancora tabù su cui è necessario fare chiarezza

Ospite in collegamento Cinzia Giorgio, direttrice di “Pink Magazine Italia

Un argomento ancora ritenuto, per certi versi, tabù e su cui si fa fatica a parlare, un po’ per reticenza, un po’ per vergogna.

Ma si tratta di una fase naturale della vita di ogni donna che dovrebbe essere vissuta con le giuste conoscenze e anche con gli strumenti adatti ad affrontarla.

Pink Magazine ha incontrato e intervistato la dottoressa Cristina Tomasi. Medico dal 1991, ha lavorato per 14 anni all’ospedale di Bolzano nel reparto di Medicina Interna e si è occupata prevalentemente di malattie cardiovascolari e tromboembolismo venoso. Si occupa di osteoporosi e malattie del metabolismo osseo, terapia ormonale bioidentica e medicina ortomolecolare.

È molto attiva sui social e il suo obiettivo è informare le donne circa le tante problematiche di salute che possono affliggerle nel corso della loro vita, con cambiamenti importanti nel passaggio dall’età fertile a quella della menopausa.

Leggi l’intervista completa qui.

“Scrivi quando arrivi”, la sorellanza illumina la notte

Samia Outia, 22 anni, questo il nome della studentessa veneta di Giurisprudenza a Bologna che ha creato il gruppo di auto-sorveglianza su WhatsApp: Scrivi quando arrivi. L’idea è nata per tutte le donne che non si sentono al sicuro quando camminano per strada. mentre si torna a casa da sole si può scrivere o parlare al cellulare finché non si arriva a destinazione. Affinché in caso di pericolo l’interlocutore si attivi per chiamare i soccorsi.

Per iscriversi alla chat, si può inviare un messaggio diretto (DM) su Instagram alla pagina @scriviquandoarrivi con il proprio numero di cellulare, la città in cui ci si trova, e si entra automaticamente nella community, dopo attente verifiche sull’identità di chi chiede protezione.

La chat è attiva giorno e notte. Una Community eterogenea che conta a oggi più di 400 iscritti nel gruppo solidale di Bologna da cui è partita l’iniziativa che si è ampliata a Milano, Firenze, Roma, Perugia, Napoli, Trieste, Modena e Bergamo con l’intento di estendersi a tutto il Paese.

L’idea di Samia, come lei stessa ha raccontato in diverse interviste, è nata a seguito di alcuni casi mediatici di forte impatto emotivo, come il femminicidio di Giulia Cecchettin e i casi di violenza sessuale registrati a Bologna. Lei e le sue amiche, infatti, si sentono particolarmente insicure da tempo. Da qui la scelta di creare un movimento di vera e propria sorveglianza, pubblicizzandolo con dei volantini nelle università: «Hai paura di tornare a casa da sola? Anche io».

Quella di Samia è l’ultima di tante iniziative in atto grazie alla geolocalizzazione e ai numeri d’emergenza. Altra app è Viola Walkhome che è un servizio di video-accompagnamento, attivo 24 ore su 24, per tutti coloro che cercano compagnia quando tornano a casa la sera.

L’applicazione videoregistra, in caso di emergenza, la chiamata in corso con i volontari selezionati e, in caso di violenza, allerta immediatamente alle forze dell’ordine. Si tratta di un servizio gratuito, attivo su territorio nazionale ed europeo. Poi c’è l’app del 112 Where are U con cui è possibile effettuare chiamate di emergenza, allertando polizia, carabinieri o ambulanze. L’app rileva la posizione tramite Gps, anche quando la rete dati non è disponibile (in questo caso, la posizione viene trasmessa via sms). Lo stesso Dipartimento per le Pari Opportunità, dal 2006, ha reso attivo il numero antiviolenza 1522 disponibile h24, per richiedere aiuto a un operatore.

Dieci buoni motivi per amare “Via col Vento”

Uno dei film più famosi della storia del cinema, tratto dall’intenso romanzo di Margaret Mitchell, è ancora oggi considerato un cult.

In principio c’era lei, una delle scrittrici più interessanti del Sud degli Stati Uniti. Margaret Mitchell, che con il suo Gone with the Wind (Via col Vento, 1936) vinse il Premio Pulitzer con un record di 60milioni di copie vendute; poi a qualche anno di distanza dalla pubblicazione del romanzo arrivò nel 1939 il film più famoso della storia del cinema, nonché campione d’incassi. Diretto da Victor Fleming e dallo scenografo Cameron Menzies con contributi di George Cukor e Sam Wood, il colossal fu prodotto da David O. Selznick.

Leggi i dieci buoni motivi qui.

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