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QUALE FUTURO PER LA PALESTINA E ISRAELE? (Con Moreno Pasquinelli e Filippo Dellepiane, 16/04/2024)

 

 

Quale futuro per la Palestina?

È il titolo dell’importante forum internazionale organizzato a Roma dal “Fronte del dissenso”. Ne parliamo con Moreno Pasquinelli e Filippo Dellepiane del Fronte del dissenso. Trovate alcune puntate sul conflitto qui, qui e qui.

Forum Internazionale: Quale futuro per la Palestina?
Forum Internazionale: Quale futuro per la Palestina?

Locandina in PDF qui: Forum Internazionale: Quale futuro per la Palestina?

Questo il comunicato di Fronte del dissenso:

“Quale futuro per la Palestina”: a Roma il vertice per un nuovo cammino di Pace

Il 20 e 21 aprile giorni dedicati a scavare nella storia, comprendere le ragioni profonde che si celano dietro un conflitto senza tempo, quello tra il popolo palestinese e Israele, alla ricerca di nuove strade per il dialogo e la pace.   L’appello dello street artist Jorit: “parliamo per confrontarci e porre fine di questo genocidio”

Non una conferenza qualsiasi, non una riunione di propaganda, non un incontro di mera solidarietà, bensì un Forum per scavare nella storia e trovare le cause antiche e recenti del conflitto tra il popolo palestinese e Israele. Un Forum per fare luce sui suoi plurimi aspetti storici, culturali, spirituali e geopolitici.

Il 20 e il 21 aprile prossimi al Centro Congressi Cavour in via Cavour 50 a Roma, le voci di chi in Palestina, in Medio Oriente e nel resto del mondo combatte per una concezione più autentica di libertà, di civiltà, di democrazia e di pace.

Dai movimenti di Resistenza Palestinese, yemenita e araba, alle voci dell’ebraismo anti-sionista come Moni Ovadia e il rabbino Yisroel Dovid Weiss. E ancora storici arabi di fama internazionale come Azzam Tamini, esponenti politici come il parlamentare di Hezbollah Ali Fayyad, il parlamentare del Kuwait Hamad Almatar, Said Bakkali della Gioventù Socialista del Marocco.

Saranno presenti analisti di fama come l’ex ambasciatrice Elena Basile, la russa Faina Gazdieva o esponenti di spicco del movimento internazionale di solidarietà con la Resistenza Palestinese come il libanese Nabil Halak, i palestinesi in Italia come Mohammad Hannoun e Milad Jubran Basir, il cinese Lee Siu Hin, il giordano Ayman Zeidan, gli irlandesi Gary Daly e Tara Ryner O’Grady e il parlamentare Richard Boyd Barret, gli attivisti per i diritti umani come la libanese Mona Abd al Rahman e il nord irlandese Fra Huges.

Inoltre sarà possibile approfondire i temi legati al conflitto tra la Russia e il blocco USA-NATO-UE in Ucraina con intellettuali marxisti come il russo Said Gafurov e il georgiano Temur Pipia, rifugiati politici ucraini, oltre a membri del STOPWW3-International Initiative for Peace, ed altri ancora si collegheranno da remoto.

Pasquinelli sottolinea che si tratta di Un forum internazionale di tutto rispetto, che forse nemmeno il ministero degli esteri sarebbe stato in grado di organizzare, specialmentein un momento in cui almeno qui in Italia, sembra vietato denunciare i crimini di Israele nella striscia di Gaza

La guerra a Gaza tra storia, politica e religione

La situazione di oggi parte da lontano, il 14 maggio 1948, il presidente del Consiglio nazionale ebraico Ben Gurion proclamò la fondazione dello Stato di Israele.

Look_16_01_1962 - La nascita di Israele
Look_16_01_1962 – La nascita di Israele

Articolo Look_16_01_1962 in PDF: Look_16_01_1962

Nella rivista Look del 16 gennaio 1962 Ben-Gurion ci ha parlato delle sue previsioni per l’anno 1987 quando, come si aspetta, tutti gli eserciti saranno sciolti e le forze di polizia internazionali sotto il controllo dell’ONU li sostituiranno. Dice, e citiamo:

“A Gerusalemme l’ONU costruirà un “Santuario dei Profeti” per servire l’unione federata di tutti i continenti; questa sarà la SEDE DEL TRIBUNALE SUPREMO DELL’UMANITÀ per risolvere tutte le controversie tra i continenti federati, come profetizzato da Isaia. “

Vorremmo che i nostri lettori confrontassero questa “profezia” di Ben-Gurion con la seguente determinazione del significato della parola “GIUDAISMO” che si può trovare nella Columbia Encyclopedia (1950 Ed. p. 1026):

“La ferma speranza di Israele ha due aspetti: che Israele ritorni un giorno nella Terra Promessa di Canaan, (come è avvenuto!), e che in Israele sorga un Principe, il Messia, e faccia adorare il suo Dio da tutti. il mondo e il SUO POPOLO I SUOI GOVERNANTI.”

Numerose le domande a cui rispondono gli ospiti: è questo il fine, lo scopo di Israele, istituire un governo mondiale ed una religione mondiale con sede in Israele?

L’Apartheid israeliano contro i palestinesi non è iniziato oggi. Hamas è una creatura di Israele? Lo scopo di questa guerra è solo quella di distruggere Hamas? Quella di Israele contro i palestinesi può essere definita una guerra convenzionale, oppure è un genocidio?

L’occidente ha condannato Putin e la Russia ma non Netanyahu e Israele, eppure a Gaza in 6 mesi sono morti più bambini che in tutte le guerre nel mondo negli ultimi 4 anni, 33.482 i morti dal 7 ottobre 2023. Oltre 76mila i feriti. Save the Children: a Gaza un bambino muore ogni 15 minuti. Bombe su edifici residenziali e ospedali, sui campi profughi, su persone in file per il pane o gli aiuti umanitari, civili inermi uccisi dai proiettili israeliani. Niente acqua, cibo e medicinali. Per quale motivo l’occidente non emette una ferma condanna per le azioni israeliane?

La guerra di Israele in Palestina

Almeno 100 giornalisti uccisi e Al Jazeera espulsa da Israele, è una guerra dell’informazione o meglio della disinformazione?

Il parlamento di Tel Aviv ha approvato una legge rozza e liberticida, che conferisce al governo la facoltà di chiudere le voci ritenute pericolose per la sicurezza nazionale. Chiamala con il suo nome: la fine di Al Jazeera.

Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite chiede di fermare la vendita di armi a Israele, ma la vendita non si ferma. Evidentemente non basta le netta supremazia di Israele in armamenti e nella modernità delle forze armate e delle attrezzature. C’è la volontà di cancellare i palestinesi che vivono a Gaza?

Ha fatto clamore l’uccisione di 7 operatori umanitari da parte di Israele uccisi da un drone israeliano che ha fatto fuoco contro le loro auto per ben tre volte. Le auto erano chiaramente contrassegnate sul tetto e sulle fiancate come appartenenti alla Wck e gli operatori umanitari aveva concordato il percorso con l’esercito. Ma, stando ad una versione riferita da Haaretz, la sala operativa responsabile del convoglio ha lanciato l’allarme sulla presunta presenza di un uomo armato con i volontari. Che però non c’era. Perché la morte di 7 operatori umanitari occidentali fa più clamore degli oltre 30.000 palestinesi uccisi?

Quale è l’atteggiamento del governo libanese nei confronti di Israele? Quali i sentimenti della popolazione? E quale il ruolo di Hezbollah?

La terza guerra mondiale è alle porte?

Israele ha più volte bombardato il territorio libanese, è una guerra, un contro attacco o attacchi terroristici? C’è il rischio di una nuova guerra tra Libano e Israele dopo quella del 2006?

Anche la l’Iran promette vendetta dopo il bombardamento del suo consolato in Siria, Israele punta all’escalation?

Quale è il sentimento dei paesi dell’area intorno a Israele? Esiste il rischio concreto di una terza guerra mondiale?

L’Ucraina ha di fatto perso la guerra, ma Nato e UE spingono per la guerra contro la Russia, c’è il rischio di una terza guerra mondiale?