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Direttiva case green, cosa cambia per le case già esistenti? Chiarisce l’Avv. Fabio Pucci a Non solo Roma

Case green, cosa cambia con la nuova direttiva europea e qual è il costo per città come Roma e Viterbo

Ospite in collegamento Avv. Fabio Pucci, presidente UPPI (Unione Piccoli Proprietari Immobiliari)

Ha già scatenato un bel po’ di polemica ancor prima di entrare in vigore: stiamo parlando della tanto discussa direttiva europea sulle case green (Energy performance of buildings directive, Epbd), approvata in via definitiva dalla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo lo scorso 12 marzo.

Il prossimo 12 aprile il provvedimento verrà ratificato dal Consiglio Ecofin, sarà poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue e dopo venti giorni entrerà in vigore. Gli Stati Membri avranno tempo 24 mesi per recepirlo. La direttiva sarà tuttavia soggetta a revisione entro il 2028.

L’obiettivo finale è ancora quello della decarbonizzazione entro il 2050. Ogni Paese dovrà presentare un piano di riduzione dei consumi che spieghi su quali edifici ci si vuole concentrare e in che modo si punta al raggiungimento degli obiettivi. Il 55% della riduzione dei consumi energetici dovrà essere raggiunta ristrutturando gli edifici con le prestazioni energetiche inferiori, si parla del 43% degli immobili meno efficienti.

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Secondo una stima approssimativa, in pochi anni dovranno essere riqualificati oltre 500mila edifici pubblici e circa 5 milioni edifici privati con le prestazioni più scadenti. Parliamo del 43% degli immobili meno efficienti che dovrà dunque essere riqualificato.

Ma qual è il costo per applicare la direttiva? Secondo il rapporto “Valore dell’abitare”, saranno necessari tra i 260 e i 320 miliardi di euro per rendere green 3,2 milioni di immobili, che avranno così una riduzione del 16% dei consumi energetici entro il 2030.