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Taxi, protesta dei sostituti alla guida domani in Campidoglio

Domani, giovedì 14 marzo, 900 lavoratori – sostituti alla guida dei taxi – si raduneranno davanti al Campidoglio per incontrare il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. A partire dalle 9:30, i sostituti alla guida dei taxi organizzeranno un sit-in di protesta davanti al Campidoglio. Questi sono i conducenti delle auto bianche, spesso trascurati, che da anni attendono una licenza taxi tutta loro.

L’obiettivo della protesta è convincere Roma Capitale a pubblicare un nuovo bando per le licenze taxi, che sia gratuito e non oneroso, seguendo le proteste precedenti del 9 novembre. Finora, il Campidoglio non ha considerato questa possibilità.

Taxi, la protesta in Campidoglio

Il Comitato sostituti alla guida, in una nota ha dichiarato: “Abbiamo scritto migliaia di mail, abbiamo avuto incontri con l’assessorato ai Trasporti del Comune di Roma e della Regione Lazio. Ci sono stati colloqui vari con altri esponenti politici ma alla fine siamo rimasti soli e domani 14 marzo dalle ore 9:30 saremo in Campidoglio e ci rimarremo fino a quando non avremo risposte concrete”.

L’obiettivo della protesta “è convincere il sindaco Gualtieri a pubblicare il nuovo bando per le licenze taxi a titolo gratuito e non oneroso. Siamo oltre 900 famiglie e se avessimo avuto i soldi per comprare una licenza lo avremmo già fatto, sono anni e anni che andiamo avanti così. Crediamo sia arrivato il momento di tirare le somme. Alla fine, cosa che sfugge al sindaco, è che a pagare lo scotto di tutto questo è sempre l’utenza. Attendiamo domani e vediamo se intanto qualcuno ci risponderà”.

L’Antitrust sollecita Roma: “Aumentare le licenze taxi”

L’Antitrust lo scorso 7 marzo ha certificato una situazione ben nota da tempo agli abitanti delle principali città italiane: la carenza di taxi e la necessità di aumentare il numero delle licenze. Segnala criticità a Milano, Napoli e Roma. L’Antitrust ha così sottolineato la necessità di incrementare la flessibilità dei turni e di adeguare il numero delle licenze alla domanda. Propone un aumento superiore al 20% fissato straordinariamente nel cosiddetto decreto Asset, suggerendo l’adozione rapida di bandi di concorso pubblico per l’assegnazione delle nuove licenze.