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La corsa contro il tempo per il PNRR: 3 progetti su 4 sono in ritardo (VIDEO)

3 progetti su 4 sono lontani dall’essere conclusi, e in molti casi appare impossibile riuscire a tagliare il nastro entro il 2026, scadenza per il Pnrr

Qui la copertina che introduce al tema della puntata di Extra del 28 febbraio 2024.

Per l’Italia il PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – che prevede oltre 200 miliardi di euro tra prestiti e finanziamenti a fondo perduto, è davvero una grande occasione per rilanciare il Paese provando a correggere inefficienze e arretratezze. Allo stesso tempo, però, questa opportunità sembrerebbe rappresentare anche e soprattutto una corsa ad ostacoli. Potrebbe essere quasi un paradosso per il nostro Paese avere le risorse, ma trovare difficoltà nello spenderle. Ma è davvero così?

Con una metafora sportiva, si potrebbe pensare che si sia arrivati al rush finale. Dopo la tragedia della pandemia, il governo è riuscito a raggiungere l’accordo per ottenere le risorse finanziarie da investire in vari comparti (sanità, istruzione, ricerca e altro). Quindi il Parlamento ha realizzato le riforme chieste dall’Unione europea atte a potenziare equità, efficienza e competitività del Paese. Inoltre, ma non da ultimo, ha trovato il modo di soddisfare i criteri e i parametri per ottenere i relativi stanziamenti e confermare la ricezione dei fondi. Adesso, però, l’impegno è di riuscire a concludere in tempo la realizzazione delle opere programmate spendendo bene le risorse a disposizione.

Pnrr, la corsa per presentare progetti da finanziare e realizzare

Secondo i dati dell’Ufficio parlamentare di bilancio l’Italia dovrà, tuttavia, presto fare i conti con i ritardi del Piano: 3 progetti su 4 sono lontani dall’essere conclusi, e in molti casi appare impossibile riuscire a correggere in corsa la situazione per tagliare il nastro entro il 2026. Colpa della burocrazia, si dice in genere in questi casi, oppure degli amministratori locali, ai quali – dicono i critici – si è dato troppo potere nella gestione dei relativi dossier.

Di certo la corsa contro il tempo per presentare progetti da finanziare e realizzare, ha messo in evidenza determinati limiti e lacune della Pubblica amministrazione, priva spesso di figure specializzate per progettare opere e interventi di così vasta portata.

La percezione che si ha nella vulgata, è quella di un Paese con del personale poco formato, una particolare difficoltà nello spendere le risorse e una burocrazia che implica tempi molto lunghi. Sono tutti stereotipi che si sta cercando di abbattere, ma che potrebbero rappresentare un mix di problematiche che a breve rischia seriamente di costarci molto caro.