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Gian Maria Volonté, una mostra a 30 anni dalla morte

Trent’anni senza Gian Maria Volonté, uno degli attori più importanti e versatili della storia del cinema italiano. Una ricorrenza che sarà commemorato quest’anno. La mostra “Gian Maria Volonté 30” organizzata dall‘Archivio Storico del Cinema Enrico Appetito renderà omaggio all’artista.

Gian Maria Volonté, una mostra a Roma

Dal 1 al 24 marzo 2024, la mostra si terrà giornalmente dalle 10:00 alle 19:00 presso il Wegil, centro culturale della Regione Lazio gestito da LazioCrea a Trastevere, Largo Ascianghi 5. L’ingresso sarà gratuito. Tra i numerosi film conservati nell’Archivio, verranno esposti tre dei più significativi interpretati da Volontè: “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, “Sacco e Vanzetti” e “Per un pugno di dollari”.

La mostra presenterà novanta fotografie, sia sul set che fuori, selezionate tra oltre 8.000 immagini conservate nei tre film, esposte al piano terra dell’edificio razionalista progettato da Luigi Moretti.

Con oltre 2 milioni di scatti di set, dietro le quinte e di backstage di oltre 500 film, accompagnati da studi fotografici e reportage, l’archivio ci trasporta nell’atmosfera del set. Grazie al diligente lavoro di sua figlia Tiziana Appetito, l’archivio si è arricchito nel corso degli anni di prezioso materiale fotografico proveniente da altri due importanti fotografi di scena, Mario Tursi e Gianni Caramanico, superando così i 3 milioni e mezzo di negativi, positivi e lastre relativi a oltre 700 film.

Chi era Gian Maria Volonté

Nato il 9 aprile 1933 a Milano, Gian Maria Volonté sviluppa la sua passione per la recitazione durante il suo lavoro presso “I carri di Trespi”, una compagnia teatrale itinerante, quando ha appena 16 anni. Dopo aver completato gli studi all’Accademia d’Arte Drammatica nel 1957, si distingue in vari ruoli teatrali, televisivi e cinematografici. Nel 1962, ottiene il suo primo ruolo da protagonista nel film “Un uomo da bruciare” di Valentino Orsini, Paolo e Vittorio Taviani, interpretando il sindacalista Salvatore Carnevale.

La sua fama internazionale arriva con i western “Per un pugno di dollari” (1964) e “Per qualche dollaro in più” (1965) di Sergio Leone. Successivamente, regala al pubblico memorabili interpretazioni, incarnando una vasta gamma di personaggi che lo consacrano come un’icona del cinema politico e civile.