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Lupa investita e uccisa sull’Aurelia a Fiumicino, Lipu: “Ennesimo caso, investire per diminuire i rischi”

la lupa investita sull'Aurelia a Fiumicino - immagine da Facebook

Lupa investita e uccisa sull’Aurelia all’altezza di Testa di Lepre, nella zona nord di Fiumicino. A trovare il corpo dell’animale di circa 3-4 anni è stato un volontario del Gruppo Locale di Conservazione Lipu Castel di Guido che lo ha segnalato facendo scattare il recupero della carcassa.

Lupa investita e uccisa sull’Aurelia a Fiumicino

Secondo quanto riferisce l’Oasi Lipu Castel di Guido sulla pagina Facebook la lupa “presentava un evidente trauma da investimento, probabilmente avvenuto durante le ore notturne. Dai primi rilevamenti sul campo degli operatori intervenuti, l’animale investito è una lupa femmina di circa 3-4 anni d’età, probabilmente parte del secondo nucleo familiare che il nostro gruppo di monitoraggio segue dal 2021, che occupa un territorio nell’area centro-settentrionale della Riserva Naturale del Litorale Romano”.

Lipu: “Ennesimo caso negli ultimi anni in quest’area”

“Questo investimento, l’ennesimo che abbiamo registrato negli ultimi anni in quest’area di campagna romana, – scrive nel post l’Oasi Lipu Castel di Guido – sottolinea il grave impatto che l’uomo, con le infrastrutture stradali (investimenti) e con attività illecite, come il bracconaggio, ha su questa specie”.

Investire per diminuire i rischi per gli animali

“Per questo – aggiunge la Lipu – riteniamo sempre più urgente da un lato investire risorse nella mitigazione della mortalità di origine umana, accidentale e illegale, e dall’altro approfondire le conoscenze su come i lupi riescano a vivere in un contesto naturale, certamente idoneo alla presenza stabile della specie, ma anche ricco di pericoli quali strade e attività illecite, alla base dell’elevatissimo tasso di mortalità che registriamo in queste aree da 10 anni ad oggi”.

Le possibili strategie: dai sottopassi ai dissuasori acustici e visivi

“Oggi – spiega la Lipu – esistono diverse strategie per mitigare il rischio di investimento di specie di fauna selvatica, seppure nessuno possa essere risolutivo. Ideale sarebbe la presenza di infrastrutture che prevedano sottopassi o sovrappassi adeguati all’attraversamento della fauna selvatica, come viene fatto in molti paesi del nord Europa e in Canada”.

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“Ma è possibile – conclude – mitigare il rischio anche con investimenti a più basso costo. Ad esempio in diverse aree italiane ed europee si sta sperimentando l’installazione di apparecchi acustici e visivi che dissuadono gli animali dall’attraversare le strade quando sopraggiungono automobili a velocità sostenuta”.