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Termovalorizzatore di Roma, si va avanti: il Tar respinge ricorso dei cittadini di Albano Laziale

termovalorizzatore
il comitato No Inceneritore a Santa Palomba

Il Tar del Lazio ha respinto un altro ricorso presentato da associazioni e cittadini residenti ad Albano Laziale contro la costruzione del termovalorizzatore di Santa Palomba, nell’ambito della gestione dei rifiuti di Roma Capitale. Questa decisione segue una sentenza recente del Consiglio di Stato che ha già rigettato un altro ricorso di associazioni ambientaliste contro lo stesso impianto.

Il ricorso contro il termovalorizzatore rigettato

I ricorrenti avevano sollevato preoccupazioni riguardanti l’area scelta per la realizzazione dell’impianto e la criticità della falda acquifera, temendo inquinamento delle acque e prelievi idrici dannosi.

Tuttavia, il Tar ha confermato la validità della scelta dell’area di Santa Palomba, sottolineando che il piano rifiuti di Roma Capitale ha esaminato attentamente tutti i fattori e ha concluso che l’area è idonea per il progetto, essendo libera da “fattori escludenti di tutela integrale”.

Per quanto riguarda le preoccupazioni sulla falda acquifera, il Tribunale ha evidenziato che gli esami effettuati dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) non hanno mostrato variazioni significative nello stato di contaminazione delle falde idriche. Inoltre, le preoccupazioni riguardanti la carenza idrica sono state considerate generiche e non supportate da prove concrete.

Nessun obbligo di cercare siti alternativi

Il Tar ha anche respinto l’argomento della mancanza di ricerca di siti alternativi per l’impianto, sottolineando che nella regione Lazio sono previsti diversi stabilimenti e che l’amministrazione non ha l’obbligo di provare la ricerca di siti alternativi, specialmente considerando i limitati tempi per la realizzazione dell’impianto.

La decisione del Consiglio di Stato riguardante il precedente ricorso ha confermato la scelta del termovalorizzatore come rispettosa della gerarchia dei rifiuti, riducendo il conferimento in discarica e incrementando l’attività di recupero energetico, oltre a rispettare il principio della gestione dei rifiuti senza pregiudizio per l’ambiente.

Inoltre, il Consiglio di Stato ha evidenziato la portata non vincolante dei piani regionali, considerando i poteri di deroga attribuiti al commissario straordinario nella gestione dell’iter amministrativo.