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Roma, Casapound si autoproclama ambasciata del Texas: lo striscione sul palazzo all’Esquilino

Roma, Casapound si autoproclama ambasciata del Texas: lo striscione sul palazzo all'Esquilino
Immagine dal web

Casapound si autoproclama ambasciata del Texas e lo scrive su uno striscione esposto sulla facciata del palazzo occupato dal 2003 a Roma in via Napoleone III zona Esquilino.

Roma, Casapound Italia si autoproclama ambasciata del Texas

Casapound condivide le velleità secessioniste di alcuni esponenti dello stato Usa al confine con il Messico ed è pronto ad ospitare una fantomatica ambasciata qualora il Texas ne avesse bisogno. Una provocazione quella di Casapound per sottoscrivere la protesta contro le politiche migratorie Usa ma anche quelle europee autoproclamandosi “ambasciata temporanea del Texas”.

Lo striscione sul palazzo occupato in via Napoleone III

E così dove una volta compariva la scritta Casapound, abusiva e perciò fatta rimuovere durante l’amministrazione Raggi, oggi è stato srotolato uno striscione con la scritta “CasaPound ambasciata temporanea del Texas”.

A chiarire l’intento dell’azione una nota di Casapound che spiega “La minaccia di secessione del Texas contro l’incapacità del governo federale statunitense nel gestire l’emergenza immigrazione è l’ennesimo segno che, anche nella patria del più bieco progressismo, il castello di carte inizia a scricchiolare e a perdere pezzi”.

“Frontiere aperte, integrazione, sogno americano: menzogne distruttive”

“Frontiere aperte, integrazione, sogno americano si rivelano quello che sono: menzogne distruttive. Lo diciamo senza mezzi termini, soprattutto perché in Europa queste menzogne stanno contribuendo ad sradicare, sostituire e cancellare storia, cultura, identità. Contro il progressismo a stelle strisce che ha rovinato le nostre nazioni, CasaPound si schiera col Texas diventandone ambasciata temporanea, nella speranza che la Texit si realizzi sfaldando e affossando dall’interno gli Stati Uniti” conclude la nota.

Acca Larentia e la croce celtica

Un nuovo caso dopo le polemiche sull’adunata davanti alla sede di via Acca Larentia e sulla croce celtica che compare nel piazzale e che il Consiglio del Municipio VII chiede di rimuovere.

E’ stato approvato nei giorni scorsi il documento che impegna il presidente del Municipio VII, Francesco Laddaga, a “interloquire con il sindaco e la giunta di Roma Capitale affinché si attivi con rapidità l’interlocuzione con Inail ed i condomini interessati, ai fini della non più rinviabile rimozione della croce celtica posta nel piazzale“.