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I trattori arrivano a Roma: dove passeranno

Già all’alba del 5 febbraio la marcia di trattori fa rotta verso Roma. In mattinata è previsto un corteo a via di Torrimpietra, mentre nel pomeriggio, a Valmontone, sarà la via Casilina a essere attraversata. Possibili azioni statiche da parte degli agricoltori sono all’orizzonte, come quella protrattasi da giorni a Formello.

Quindi, il transito lungo via Cassia potrebbe subire intralci se i trattori dovessero mettersi in movimento. Le preoccupazioni riguardano le inevitabili conseguenze sul traffico stradale, potenzialmente coinvolgendo persino il Raccordo Anulare.
Senza dimenticare che la protesta potrebbe estendersi anche nella zona circostante via Tiburtina, con presidi tra Tivoli e Roma Est. Si delinea uno scenario in costante mutamento, mentre oggi stesso una delegazione dei movimenti protagonisti delle manifestazioni, protrattesi per oltre quindici giorni, potrebbe essere ricevuta presso il Ministero dell’Agricoltura.

Dalle dichiarazioni dei capi degli agricoltori, che hanno già pianificato diversi blocchi ai caselli autostradali, come quello di Orte, uno dei punti nevralgici della protesta, si evince che gruppi di manifestanti, con i loro trattori, convergeranno verso Roma soprattutto dalle regioni Umbria, Toscana, Abruzzo e Campania, seguendo le antiche vie consolari.

Trattori verso Roma, l’annuncio

La marcia verso Roma dei trattori era stata annunciata pochi giorni fa all’Ansa dal leader della rivolta degli agricoltori Danilo Calvani: “Porteremo la protesta a Roma. Nei prossimi giorni ammasseremo i trattori fuori dalla città. Non ci saranno blocchi, ma sicuramente disagi: ci aspettiamo migliaia di adesioni da tutta Italia. Tra domani e dopodomani comunicheremo le date e i luoghi. Nei giorni successivi cominceremo a spostare i mezzi. Poi, abbiamo la volontà di fare una manifestazione a Roma nei giorni successivi. Il Governo non ci ascolta e le sigle non ci rappresentano più”.

La protesta dei trattori è già accesa nel Lazio, incassando anche la solidarietà della consigliera regionale del Lazio Eleonora Mattia: “I trattori che hanno sfilato sul nostro territorio ci ricordano che è dovere delle Istituzioni, a tutti i livelli, sostenere questo comparto, che, oltre a rendere celebre il Made in Italy nel mondo, è strategico nel processo della transizione ecologica, i cui costi non possono essere scaricati solo sugli agricoltori e, a cascata, sui consumatori. Il rischio è di creare una frattura controproducente tra produttività e tutela dei redditi, da un lato, e sostenibilità ambientale e tracciabilità delle materie prime, dall’altro, contro l’invasione dei prodotti esteri che non rispondono agli standard di qualità dell’Ue. La Regione intervenga, proseguendo con gli investimenti di fondi Ue destinati alla riconversione sostenibile dell’agricoltura, e tuteli le eccellenze agroalimentari del Lazio quale elemento identitario dei nostri territori, instaurando subito un tavolo”.