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Rebibbia, detenuto tenta di evadere: bloccato

Roma, incendiata cella nel carcere di Rebibbia: cinque agenti intossicati

Ieri pomeriggio, un detenuto italiano ha provato a fuggire dalla Casa di detenzione di Rebibbia a Roma, ma la sorveglianza della Polizia Penitenziaria ha impedito la fuga. La notizia è stata diffusa dal sindacato Autonomo della Polizia Penitenziaria, Sappe.

Rebibbia, detenuto tenta la fuga

Roma, incendiata cella nel carcere di Rebibbia: cinque agenti intossicati

Il sindacato ha fatto sapere: “Ieri pomeriggio, durante l’ora dei passeggi, un detenuto, minorato e con problemi psichiatrici, credendo di non essere visto, ha sfondato un cancello esterno del cortile e ha iniziato a dirigersi verso gli uffici della Direzione, adiacenti l’uscita del carcere”.

Ha spiegato ancora Maurizio Somma, segretario nazionale del Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe: “Il personale di Polizia Penitenziaria si è immediatamente accorto del tentativo di fuga ed è intervenuto, bloccandolo. Ottimo intervento della Polizia Penitenziaria che ha evidenziato la professionalità e il senso del dovere con cui espleta il suo servizio, nonostante una oggettiva e grave carenza di organico. Al ministero chiediamo di prevedere una ricompensa ai poliziotti che sono stati parte attiva nello sventare l’evasione”.

“La situazione penitenziaria è sempre più critica – prosegue Somma – Sono decenni che chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario. Ma servono anche più tecnologia e più investimenti: la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose”, conclude.