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Sequestra una ragazza per tre giorni, la picchia e la fa prostituire a Roma: arrestato 31enne

Sequestra una ragazza, la picchia e la fa prostituire a Roma: arrestato 31enne
carabinieri della Compagnia di Pomezia

Sequestrata per tre giorni, picchiata e costretta a prostituirsi sul litorale di Roma. Vittima dell’orrore una ragazza che una volta libera è andata dai carabinieri e ha fatto arrestare il suo aguzzino.

Sequestra una ragazza, la picchia e costringe a prostituirsi a Roma: arrestato 31enne

In manette è finito un 31enne romeno gravemente indiziato dei reati di sequestro di persona, lesioni personali aggravate, riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione ai danni della giovane poco più che ventenne.

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I Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, su richiesta di quella Procura della Repubblica.

Le indagini

Le indagini sono partite all’inizio di dicembre scorso, quando la vittima, una giovane straniera che si prostituisce, si è presentata presso la Stazione Carabinieri Roma Divino Amore per denunciare la drammatica vicenda.

La donna ha raccontato una storia da incubo. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori l’uomo pochi giorni prima della denuncia aveva preso con la forza la ragazza dalla strada portandola nel suo appartamento in zona Santa Palomba, estrema periferia sud della Capitale.

Portata ad Ostia di sera

Una volta chiusa in casa le ha tolto il telefono, scongiurando il rischio che la vittima potesse chiamare aiuto, e quindi malmenata. Botte che servivano per intimorirla ed evitare che potesse ribellarsi.

La giovane veniva portata fuori solo di sera, quando l’uomo l’avrebbe accompagnata sul litorale di Ostia per farla prostituire. Togliendole poi puntualmente il denaro che guadagnava. L’indagato si sarebbe infine deciso a liberare la ragazza, solo quando ha temuto che la vicenda potesse giungere a conoscenza delle forze dell’ordine.

Le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura di Roma,  hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’uomo, consentendo di ricostruire con esattezza i contorni della vicenda. Per il 31enne romeno si sono quindi spalancate le porte del carcere di Regina Coeli a Roma.