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Roma, legata e rapinata da un “cliente” che la chiude in bagno: la vittima urla dalla finestra e lo fa arrestare

Roma, legata e rapinata da un “cliente” che la chiude in bagno: la vittima urla dalla finestra e lo fa arrestare
immagine di repertorio

Sono state le grida disperate di una ragazza che chiedeva aiuto dalla finestra di casa ad allertare i residenti di un palazzo di Torpignattara a Roma. All’arrivo dei soccorsi la giovane era chiusa in bagno con le mani legate e una volta liberata ha raccontato cosa le era successo: rapinata da un “cliente” con il quale aveva un appuntamento a luci rosse.

Roma, legata e rapinata da un “cliente” che la chiude in bagno: la vittima urla dalla finestra e lo fa arrestare

Sono arrivati nella Tuscia, in particolare nel comune di Sutri, gli agenti della Polizia di Stato che, al termine di una meticolosa indagine coordinata dai pm della Procura di Roma, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un 40enne italiano, di origini portoghesi, indagato per rapina aggravata ai danni di una giovane donna.

Le mani legate con una fascetta “da elettricista”

La chiamata al 112 è arrivata nel tardo pomeriggio del 22 dicembre scorso da una via del quartiere di Torpignattara dove una ragazza disperata chiedeva aiuto da una finestra. Gli agenti della Polizia di Stato, intervenuti insieme ai Vigili del Fuoco, hanno trovato la giovane rinchiusa nel bagno e con le mani costrette da una fascetta “da elettricista”.

L’appuntamento sul sito d’incontri con il “nuovo cliente”

La ragazza ha raccontato ai poliziotti del commissariato Porta Maggiore che si prostituiva in quell’abitazione e usava, per trovare i clienti, un sito di incontri. Quel giorno, sempre tramite questo sito, aveva appuntamento con un uomo con il quale si era accordata tramite chat.

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Quando ha aperto la porta al “nuovo cliente” l’uomo l’avrebbe aggredita subito, immobilizzandola e legandole anche le mani con delle fascette. L’avrebbe inoltre minacciata di morte se non gli avesse consegnato tutto il denaro che aveva. La vittima gli ha indicato dove teneva i soldi, non più di 35 euro, e l’uomo, prima di fuggire con il denaro ed i cellulari della ragazza, l’ha chiusa a chiave nel bagno.

Le indagini

Determinante per le indagini è stata proprio la collaborazione della vittima che, già dal primo contatto con il cliente, aveva salvato gli screenshot delle conversazioni: è stato proprio grazie ad uno di essi che gli esperti della Polizia di Stato hanno potuto dare un nome al sospettato.

Questo ed altri riscontri investigativi hanno consentito ai pm della Procura di Roma di chiedere ed ottenere, dal Giudice per le Indagini Preliminari, l’emissione di una misura cautelare a carico dell’indagato.

Sono stati gli stessi poliziotti del commissariato Porta Maggiore ad essere incaricati di eseguire la misura e, dopo una lunga serie di accertamenti ed appostamenti, hanno trovato l’uomo a Sutri. Dopo gli atti di rito il 40enne è stato accompagnato presso il carcere di Regina Coeli a disposizione dell’autorità giudiziaria.