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Incendio Malagrotta, i rifiuti negli impianti di Ostia e Ponte Malnome

Incendio Malagrotta, i rifiuti negli impianti di Ostia e Ponte Malnome
immagine da social Comune di Roma

Raddoppio dei rifiuti negli impianti di Ostia e Ponte Malnome. Così verranno distribuite le 500 tonnellate di indifferenziato che lavorava ogni giorno il Tmb di Malagrotta prima dell’incendio alla vigilia di Natale.

Inoltre per scongiurare l’emergenza rifiuti a Roma, per tre mesi l’Emilia-Romagna accoglierà e smaltirà l’immondizia della Capitale ma non non più di 9.200 tonnellate al mese.

E’ questo in sintesi il piano per arginare la compromessa capacità di trattamento di rifiuti urbani indifferenziati nella Capitale dopo il rogo all’impianto di Malagrotta.

Incendio Malagrotta, i rifiuti a Ostia e Ponte Malnome

Per quanto riguarda i siti romani, Ama d’accordo con i sindacati ha deciso di potenziare e rafforzare gli impianti di via Romagnoli e di Ponte Malnome che “lavoreranno a ciclo continuo con la continuità del servizio garantita dal reimpiego di circa 50 operatori della ditta privata E. Giovi (che lavoravano presso il Tmb di Malagrotta), che affiancheranno i dipendenti aziendali in forza alle due strutture”.

500 tonnellate di indifferenziato da dividere tra i due siti

Le circa 500 tonnellate di indifferenziato che arrivavano ogni giorno a Malagrotta saranno quindi trattate internamente nei due impianti Ama, che passeranno da un terzo a due terzi nella saturazione della capacità produttiva giornaliera (Romagnoli da 200 a 400 tonnellate/giorno; Ponte Malnome da 300 a 600 tonnellate/giorno). Mantenendo comunque il necessario margine gestionale degli eventuali imprevisti.

L’accordo con le organizzazioni sindacali “ha ridisegnato l’organizzazione e l’assetto turnistico e dimensionale dei due siti interessati – spiega Ama – al fine di renderli adeguati all’effort produttivo”.

Pace: “Grazie a sindacati per senso di responsabilità in situazione di estrema urgenza”

“Desidero ringraziare le Organizzazioni Sindacali per il senso di responsabilità mostrato in un frangente di estrema urgenza come l’attuale. La soluzione trovata nell’accordo permetterà di dare una risposta tempestiva in termini di continuità del servizio ai cittadini e a Roma Capitale” afferma il presidente di Ama, Daniele Pace.

“Di particolare importanza, poi, – prosegue Pace – l’intervento ‘sociale’ dell’azienda, con il ‘reimpiego’ di circa 50 lavoratori della ditta E. Giovi nelle mansioni professionali previste nei due siti aziendali”.

Per i sindacati “è importante che da una criticità sia sorta – tramite un confronto serio e serrato -, un’opportunità per decine di persone di E. Giovi, che attraversavano un momento di difficoltà. Abbiamo fatto il possibile, con spirito costruttivo e con celerità, per garantire lavoratori e cittadinanza in un frangente davvero complesso”.

L’Emilia-Romagna smaltirà per tre mesi parte dei rifiuti della Capitale

Come anticipato, l’Emilia-Romagna ha detto sì alla richiesta di sostegno del sindaco Gualtieri. Per un periodo definito – tre mesi – la Regione accoglierà e tratterà negli impianti emiliano-romagnoli un quantitativo di rifiuti in arrivo da Roma, quantitativo piuttosto contenuto (non più di 9.200 tonnellate al mese).

Il piano operativo e le modalità verranno ora definite dalle Società multiservizi interessate. I costi di conferimento e le modalità di pagamento dovranno essere pattuiti direttamente fra i Gestori, sulla base dei costi di impianto e tenuto conto anche di una quota aggiuntiva – pari a 20 euro per ogni tonnellata di rifiuto – a titolo di ristoro ambientale, da versare al Comune sede dell’impianto di conferimento.